NAPOLI – Sarebbero di una vittima della faida di Pianura, quartiere della periferia occidentale di Napoli, i resti di un cadavere trovati dalla Polizia in una zona coperta da fitta vegetazione alla periferia occidentale di Napoli. Il ritrovamento è avvenuto stamattina nell’ambito di un’ indagine della Squadra Mobile, coordinata dalla Dda partenopea, sulle organizzazioni criminali attive nel quartiere Pianura. I resti umani sono stati individuati con l’aiuto dei Vigili del Fuoco e della Polizia scientifica in un appezzamento di terreno boschivo in via Vicinale Palminetto. Erano sotterrati in una fossa ad un paio di metri di profondità, in una zona lontana dall’abitato e protetta da una fitta vegetazione, nella quale sono ancora visibili le tracce di un incendio. La pista seguita dalla Squadra Mobile di Napoli, è quella di una vittima della faida tra il clan Mele ed i rivali dei Pesce-Marfella. Per l’identificazione bisognerà attendere i risultati degli esami sui resti, ma gli investigatori hanno già un orientamento preciso. I clan Mele e Pesce-Marfella si sono affrontati tra il 2013 ed il 2015 per il controllo del traffico di droga e delle estorsioni nel quartiere Pianura. Il 14 marzo scorso le due organizzazioni criminali sono state decimate da un’operazione della Polizia che ha eseguito 28 arresti. Il 16 ottobre 2014 Fabio Orefice, esponente di spicco del clan Mele, uno degli arrestati, fu ferito in un agguato mentre era in compagnia della moglie sotto casa. Due giorni dopo Orefice, ancora in ospedale, sfidò i rivali dei Pesce-Marfella con dei post su Facebook. Ne scaturì una serie di agguati e di attentati proseguita fino a gennaio 2015.