CICCIANO (Nello Lauro)- Il Ministero dell’Economia e delle Finanze “boccia” il Comune di Cicciano. Dopo tre mesi di verifiche, è arrivato il dossier di quasi 40 pagine stilato dal dirigente del Mef che contiene 14 rilievi gravi sulla situazione finanziaria dell’ente di corso Garibaldi. Sotto accusa, nel documento, finiscono il personale, i servizi, la trasparenza ed i contratti per rifiuti e cimitero. Un situazione difficile, quella analizzata dallo “007” del ministero, che tra le altre cose segnala “le notevoli difficoltà incontrate nel reperire la documentazione per l’assenza del responsabile del settore personale per la confusa tenuta e conservazione della documentazione d’ufficio”. Le “bacchettate” del Mef colpiscono anche i rapporti tra personale e dirigenza politica ed amministrativa, definiti “di diffusa ed aspra conflittualità” che inciderebbe “sull’efficienza e sulla produttività generale dell’Ente”. Una pessima premessa per un’analisi spietata dei conti comunali nel periodo 2011-2015. Sotto accusa, in particolare, l’utilizzo sistematico di proroghe di contratti affidati inizialmente a seguito di gara, per importi modesti, e successivamente prorogati per lunghi periodi di tempo, per oltre 1,5 milioni di euro per i settori delicati di cimitero e rifiuti. “Incomprensibile – si legge nel dossier- il frammentato affidamento ad una pluralità di ditte del servizio di raccolta e di conferimento in discarica della componente umida e di quella secca, in luogo di un affidamento a ditta specializzata, mediante una gara pubblica, peraltro programmata e non realizzata, dell’intero ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti”. Censurata anche l’attribuzione dei diritti di rogito di rilevanti entità al segretario comunale, e sotto la lente finisce l’attribuzione stipendiale del personale da parte del Comune di Cicciano, con l’”irrituale” assunzione di due tecnici comunali per la posizione di responsabile sebbene non previsto dallo Statuto dell’Ente. E ancora carenze vengono segnalate nella sezione amministrazione trasparente ma ancora più preoccupante appaiono i rilievi mossi alla giunta comunale sulle decisioni assunte dalla stessa in deciso contrasto con il principio di separazione tra indirizzo politico e gestione sulla delicata questione di tre concorsi banditi e poi annullati con la revoca del contratto al dirigente. L’ispettore invita il comune a rimuovere le situazioni di irregolarità e di criticità ed a comunicare i provvedimenti che vuole intraprendere ed al suo reportage si aggiunge il verbale del revisore dei conti che invita il presidente del consiglio a convocare il civico consesso in tempi brevi proprio per discutere dei provvedimenti necessari e richiesti dal Mef, onde evitare danni erariali o rischi penali.
“Altro che indagine a campione come diceva il sindaco Arvonio, era una vera ispezione – tuonano i consiglieri comunali di opposizione Giovanni e Aniello Capolongo e Antonio Ardolino-. Cicciano è un paese allo sbando in una situazione politico- amministrativa, ma anche economico-sociale in cui non vi è agibilità democratica. Siamo sconcertati per questa gestione del Comune, che noi consiglieri comunali di opposizione, da sempre abbiamo segnalato ed in particolare proprio sulle questioni rilevate dall’ispettore in questi anni siamo stai gli unici insieme a Veria Vassallo a non essere andati mai a braccetto con questa maggioranza”.