sabato, Novembre 23, 2024
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Rifiuti e “camorro”, ecco il Nolano secondo la tv della Slovenia

NOLA (Nello Lauro- Il Mattino)- La terra dei fumi e dei rifiuti. Con la “longa manus” della camorra dei formulari. Rtv, la tv nazionale slovena, ha dedicato un reportage choc ai problemi del Nolano. Dalle zone delle cave di Polvica, alle recenti anomalie di Roccarainola “certificate” dal ministro dell’Ambiente Galletti passando per le storiche e mai del tutto bonificate discariche di Tufino. Il giornalista del tg nazionale balcanico è stato accompagnato nel suo speciale dai rappresentanti del Forum Ambiente dell’area nolana. Un quadro a tinte fosche di una situazione che degenera ogni giorno che passa a cui vanno aggiunti i dati in peggioramento sull’inquinamento dell’aria che arrivano dall’Arpac. Immagini e parole che descrivono e demoliscono il Nolano diventato un famigerato esempio di criticità ambientale: a partire dalla difficile situazione delle cave presenti per passare alla “recente” situazione di cava Difesa nel comune di Roccarainola finita in una interrogazione parlamentare e spiegata da Gennaro Allocca, presidente del comitato spontaneo “Respiriamo Pulito” definito dalla Rai slovena uno dei Robin Hood campani: “Ci sono dei rifiuti sotterrati che rilasciano solventi notoriamente cancerogeni che scaricano nella falda dove c’è l’approvvigionamento della città di Napoli” dice Allocca. Una cava oggetto di sequestri ed analisi e di una perizia della Procura della Repubblica di Nola lunga oltre 600 pagine. Fiumi di inchiostro con dati fin troppo chiari: “Falda inquinata – è scritto nella relazione Arpac – con la presenza di ferro, nichel e manganese e con concentrazioni elevatissime di metalli pesanti come cadmio, cromo, piombo, rame e zinco; emissioni gassose rilevano presenza di gas di composizione, idrogeno, ossido di carbonio e componenti organiche quali xileni ed etilbenzene”. Il viaggio continua poi nella zona di Tufino, sede delle due discariche di Paenzano, mai del tutto bonificate, e dello Stir: “Qui, anche grazie ai business della camorra, sono stati sotterrati – dice l’ex assessore Onofrio Petillo, oggi attivista ambientale – rifiuti provenienti dagli ospedali, dalle industrie chimiche e scarti cimiteriali”. “Il problema dei rifiuti speciali e degli scarti industriali aggiunge Gennaro Napolitano di Legambiente Nola – non è stato risolto: questa problematica è lasciata a soluzioni selvagge”. Mentre il medico Alfredo Mazza, primo a parlare di Triangolo della Morte, si augura “che questa parte di Mezzogiorno possa essere trasformato in qualcosa di europeo e moderno”, Antonio Pergolizzi, coordinatore dell’Osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente, parla apertamente di camorra: “I clan hanno accumulato un potere monopolistico, smaltiscono in discariche legali attraverso la manipolazione dei formulari: un sistema di falsificazioni attraverso il quale rifiuti pericolosi e senza un tipo di trattamento fisico-chimico vengono declassificati come rifiuti già trattati o rifiuti non pericolosi o inerti o addirittura fertilizzanti e questo gli consente di abbattere i costi nell’ordine del 50 fino all’80%”. A completare la pessima situazione i numeri disastrosi dell’inquinamento dell’aria che non accennano a diminuire: Pomigliano, al 18 giugno, ha superato per 57 volte il limite di 35 sforamenti consentito all’anno della concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metro cubo al giorno, San Vitaliano è a 49, Volla a 43. Rifiuti interrati, discariche cave e malaria: la terra dei fumi è una carta sporca ora conosciuta anche in Slovenia.

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