NAPOLI – Sentenza di condanna ma pena ridotta di dieci anni, da 26 anni a 16 anni di reclusione, rispetto alla sentenza di primo grado. E’ questo il verdetto dei giudici d’appello che hanno riconosciuto l’ex ultrà romanista Daniele De Santis colpevole per l’omicidio di Ciro Esposito, il giovane napoletano ucciso a Roma poco prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli del maggio 2014. La prima Corte d’assise d’appello lo ha condannato a 16 anni di reclusione per omicidio volontario, così riformando di dieci anni la sentenza che il 24 maggio 2016, a poco più di due anni da quell’episodio, era stata pronunciata in primo grado. Chiaro il perché della riduzione della condanna (già il Procuratore generale aveva sollecitato 20 anni di reclusione): i giudici hanno assolto De Santis dal reato ‘satellite’ di rissa e nei suoi confronti hanno escluso l’aggravante dei futili motivi contestata e la recidiva. In più, il processo di oggi riguardava anche due ulteriori imputati, accusati entrambi di rissa e lesioni in danno dello stesso De Santis. Condannati in primo grado a 8 mesi di reclusione ciascuno, oggi sono stati mandati assolti ‘perché il fatto non sussiste’. Ciro Esposito fu ferito gravemente con un colpo di pistola al torace nel corso di un assalto al pullman di tifosi del Napoli scoppiato nella zona di viale di Tor di Quinto durante il pre-partita della finale di Coppa Italia del 2014. Morì al Policlinico Gemelli dopo un’agonia di 53 giorni. De Santis oggi era l’unico degli imputati presenti in aula. Prima adagiato su una barella (porta ancora su una gamba i segni terribili di quell’episodio), poi ha seguito le arringhe dei suoi avvocati seduto accanto a loro, e alla fine ha assistito alla lettura del dispositivo della sentenza in piedi sostenuto da due stampelle senza manifestare alcuna reazione. I difensori di De Santis, Tommaso Politi e David Terracina, a fine udienza, hanno manifestato una “soddisfazione molto parziale, per un principio di chiarezza che è stato fatto attorno a questa vicenda molto condizionata dal clamore mediatico”. “La nostra tesi permane quella della legittima difesa – hanno annunciato gli avvocati – Faremo ricorso per Cassazione”. “Incredibile, uno sconto di pena assurdo – hanno invece commentato gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, legali della famiglia Esposito – Dieci anni di sconto per chi uccide un ragazzo è assurdo. Comunque ha retto l’impostazione della sentenza di primo grado e abbiamo un minimo di giustizia, anche se l’assassino di Ciro Esposito dovrà scontare solo 16 anni di detenzione”.