NOLA (Nello Lauro- Il Mattino)- Nessuna tregua. Nessuna pace. L’inquinamento nel Nolano è una realtà come il sole che sorge ogni mattina. Suolo e aria: i dati sono in peggioramento e l’argomento ha invaso anche la politica del territorio. L’Arpac ha confermato nel corso di un tavolo istituzionale a Roccarainola che c’è un’alta concentrazione di carbonato di calcio nell’aria nella zona di Polvica compresa nel territorio di Nola e Roccarainola e che supera del 10% il limite previsto. Lo certificano i dati pubblicati dall’agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania, fortemente voluti dal Comitato Spontaneo ‘Respiriamo Pulito’ e dai Medici per l’Ambiente sub-sezione provinciale di Nola-Acerra. “I dati sono incontrovertibili – afferma Gennaro Esposito dell’Isde Nola-Acerra – Nell’aria di Polvica c’è carbonato di calcio in eccesso, anche rispetto ai dati dei comuni limitrofi come Brusciano. Pomigliano e San Vitaliano. La fonte potrebbe essere la presenza delle 9 cave calcaree nella zona, ricche di questo metallo. E va a finire nei polmoni dei residenti provocando problemi respiratori come bronchiti croniche e asma”. L’Isde Medici per l’Ambiente Nola Acerra e il Comitato ‘Respiriamo Pulito’ hanno chiesto un incontro urgente con l’Assessore all’Ambiente della Regione, Fulvio Bonavitacola, per chiedere una nuova valutazione di impatto ambientale alla luce di questi sforamenti di polveri sottili e metalli pesanti nel particolato sospeso della frazione di Polvica. Una situazione preoccupante nella terra dei fumi dove quattro comuni hanno superato già nel mese scorso il numero di 35 sforamenti consentiti all’anno di pm10 : San Vitaliano (49), Pomigliano (45), Volla (39) e Acerra, zona termovalorizzatore (35). Senza dimenticare il clamoroso caso del 12 maggio quando un eccezionale afflusso di polveri sahariane provenienti dall’Algeria, dopo aver sorvolato il Mar Tirreno, ha raggiunto le coste campane. Una situazione che ha favorito un flusso costante di polveri che ha raggiunto prima le coste tirreniche e poi le aree interne. L’afflusso di polveri naturali ha fatto aumentare le concentrazioni di pm10. E le centraline di tutta la regione sono letteralmente impazzite: con concentrazioni orarie talora superiori a 100 microgrammi per metro cubo e valori medi superiori al limite di legge di 50 microgrammi/metro cubo. Le situazioni più critiche rilevate a Salerno con valori orari superiori a 150 microgrammi/metro cubo (Pomigliano 139, Acerra 137, Napoli 133, Pozzuoli 128, San Vitaliano e Caserta 113, Avellino Pianodardine 104, Tufino 94, Benevento 89). Eccezionale sì, ma anche la normalità non fa stare allegri.