
di Mariarosaria Alfieri
Femminicidio? Meglio parlare di una vera e propria mattanza. 14 milioni di donne uccise. Si parla di una donna uccisa ogni due giorni, ma dagli ultimi casi il trend e’ destinato a salire. Autori di queste violenze sono mariti, ex fidanzati, compagni, amanti partner. Non possiamo pensare che si tratti sempre e solo di relazioni difficili, di rapporti sfortunati, di scelte sbagliate. Ma allora perché? Cosa scatta in questi uomini?. Uomini incapaci di trovare una propria dimensione, una propria identità. L’uomo di oggi cerca altre soluzioni, furioso per aver perso i suoi privilegi attacca la donna, anche con gesti estremi come lo stupro di gruppo, non per possederla, ma per dimostrarle chi è il più forte. In realtà l’uomo di oggi è fragile, è debole, è incapace di accettare il rifiuto, vive una sorta di amore ossessivo. Travolto dalla gelosia patologica non riesce a provare emozioni nè sa come gestirle. La crisi economica e dei valori ha inoltre aumentato quel senso di precarietà diffuso nelle nuove generazioni. La violenza sulle donne non ha tempo né confini, è endemica e non risparmia nessuna nazione o paese industrializzato o in via di sviluppo che sia. Non conosce nemmeno differenze socio-culturali, vittime ed aggressori appartengono a tutte le classi sociali. In gran parte del mondo è una normale componente del tessuto culturale e non viene identificata come tale neppure dalle sue vittime. Lo stupro da parte del marito, poi, è ancora perfettamente legale in gran parte del mondo, e quantificarne l’incidenza è quasi impossibile. In molti paesi tantissime ragazze ogni anno vengono vendute dalle famiglie per essere avviate alla prostituzione. Per non parlare della mutilazione dei genitali che è pratica ancora ampiamente utilizzata, effettuata quasi sempre in condizioni sanitarie abominevoli, senza anestesia e soprattutto su bambine in tenerissima età. Gli effetti sulla salute sono devastanti, e colpiscono le donne in ogni momento della loro vita sessuale e riproduttiva. Oggi sarebbero 130 milioni le donne che hanno subito questo genere di mutilazione, e i flussi migratori hanno portato il problema (e le sue conseguenze) anche nelle ricche civiltà occidentali. Per non parlare delle spose-bambine. Si tratta di bambine piccolissime anche di 4/5 anni a cui non è concesso andare a scuola o giocare ma sono costrette a sposarsi con uomini più grandi anche di 30/40 anni. Sono 60 milioni nel mondo le spose bambine. In Pakistan, Bangladesh, India, Africa, in Afghanistan. Ma anche in Brasile e in Cina. Le ragazzine a volte scappano e poi riescono a sposare il ragazzo dei sogni. A volte si suicidano. Se si ribellano vengono sepolte vive. Pertanto il più delle volte chinano la testa e dicono il loro “sì”. Violenza inoltre è massacrare l’ex moglie e buttarla viva in un cassonetto, soffocare l’amante incinta di nove mesi e seppellirla mentre respira ancora, dare un passaggio all’ex fidanzata e farla violentare da otto amici per due giorni, picchiare la moglie davanti ai figli, convincere che il suicidio sia il minore dei mali, bastonare perché hai messo i jeans. Segregare, umiliare, costringere, esercitare la forza delle mani e la brutalità delle parole. Sparare, soffocare con un cuscino. Usare un corpo e sbarazzarsene. Violenza è non poter indossare la minigonna di sera in metropolitana, perché ti violentano come spesso accade nelle nostre zone. Violenza è dover sopportare gli apprezzamenti e le richieste sessuali di un capo perché altrimenti ti licenzia. Violenza è essere mobbizzata sul luogo di lavoro perché sei incinta e vai in maternità. Violenza è essere sfigurata nel volto dall’acido perché il tuo sposo ritiene che la dote non sia adeguata. Violenza è essere apprezzata solo perché hai un bel paio di gambe. Violenza è il non poter esprimere il tuo pensiero perché sei Donna e devi stare solo in bella mostra sui cartelloni pubblicitari. All’indomani di un omicidio sono tutti pseudo-esperti, tutti hanno la soluzione al problema, ma intanto i numeri crescono. E allora? Allora, bisogna mettere in moto quella rete di protezione del tessuto sociale per fare una prevenzione primaria che sia seria, capillare e scientifica. Gli uomini di oggi, sono stati bambini ieri, e i bambini di oggi saranno gli uomini di domani….iniziamo da qui…insegniamo loro il rispetto, il rispetto per se stessi, per chi è diverso da noi, per le donne, per gli altri.