CIMITILE- Scontro (l’ennesimo) tra la maggioranza ed i suoi tasselli perduti. Stavolta la bagarre a Cimitile tra il sindaco Francesco Di Palma e i “fuoriusciti” Massimo Scala, Michela De Risi e Rosanna Peluso (che hanno formato il gruppo autonomo “Uniti per Cimitile”) è innescata dalla richiesta di un pubblico confronto, avanzata dai tre ex, cui è seguito il diniego del primo cittadino. Dopo gli scontri dei giorni scorsi, in cui il parlamentino cimilitese ha vissuto momenti febbrili in particolare dopo l’ultimo consiglio comunale che non ha saputo né potuto esprimere un nuovo presidente dell’assise, arriva un nuovo, e chissà se definitivo, redde rationem. Il 3 aprile scorso “Uniti per Cimitile” ha protocollato in Comune la richiesta di poter utilizzare la sala consiliare per un incontro pubblico. Non un incontro qualsiasi ma il confronto con il sindaco, fissato per sabato 8 aprile. “Ormai è giunto il momento di fare chiarezza- scrivono Scala, Peluso e De Risi-, i cimilitesi sono in attesa e meritano di conoscere i fatti che hanno portato a questo momento di profonda crisi nella maggioranza”. Il gruppo chiede quindi al primo cittadino eletto nel giugno del 2015 un incontro in aula consiliare: “Dopo un rispettoso silenzio, che celava la volontà di restare uniti per il bene del paese, è innegabile che noi consiglieri abbiamo sempre sostenuto la maggioranza” concludono, chiedendo però che Di Palma li incontri e discuta delle cause “reali” della bufera che sta travolgendo l’ente cimilitese. Ma il sindaco risponde picche. “Sorpreso” dalla richiesta del gruppo perché “non concertato” né “confermato”, declina subito l’invito per “precedenti impegni professionali”. Ma poi attacca: “Il luogo deputato al regolare svolgimento democratico dell’attività politica e amministrativa della cittá è e resta il consiglio comunale. Non mi sono mai sottratto al dibattito politico in quella sede e mai allontanato dall’aula alle richieste di chiarimenti dei consiglieri, come fatto dal gruppo consiliare “Uniti per Cimitile” sottraendosi al confronto nella sede naturale del dibattito. D’altro canto, il parlare e il tacere, sono scelte di cui ciascuno si fa responsabilmente carico”. Dopo la stoccata, la richiesta: “Invito i consiglieri che vogliono contribuire al rilancio di Cimitile e rendere più incisiva l’azione amministrativa, con idee, indirizzi, ma anche con perplessità e domande, a utilizzare gli strumenti che la stessa democrazia ha messo loro a disposizione. Mi aspetto che nei prossimi giorni si ritorni a parlare di politica , di futuro, nell’interesse del paese e che si abbandonino atteggiamenti poco costruttivi, confusi, pretestuosi e strumentali”.