PAGO DEL VALLO DI LAURO (Bianca Bianco-Il Mattino)- Schede segnalate, camorra infiltrata sin nel segreto dell’urna, candidati sponsorizzati dalla criminalità organizzata. E’ intorno a questi elementi che ruota la nuova indagine della Direzione distrettuale antimafia sulle presunte influenze mafiose nel voto di maggio duemilasedici. “Sono due gli aspetti da considerare- afferma il sostituto procuratore della Dda napoletana Francesco Soviero-. Da un lato c’è il fascicolo sull’indagine che ha portato all’arresto dell’ex sindaco di Pago Giuseppe Corcione. Un’inchiesta che ha accertato l’esistenza di forme di infiltrazione camorrista, rappresentate dai rapporti con Luigi Vitale e Giulio Maffettone. Dall’altro si indaga sulla continuità tra la precedente e l’ attuale amministrazione”. Una continuità garantita da voti “pilotati”: questa l’ipotesi della direzione antimafia che quindi metterà sotto la lente di ingrandimento ogni singola preferenza espressa: “Bisognerà controllare- continua Soviero- se ci sono segni o simboli di identificazione sulle schede a favore di alcuni candidati”. Un lavoro semplificato dal numero esiguo di schede da consultare, visto che a Pago si vota solo in due sezioni, ma che sarà comunque certosino e che potrà completare una indagine svolta attraverso tecniche investigative tradizionali. Nel mirino degli inquirenti in particolare ci sono solo alcuni candidati ed è su questi che si concentrano le indagini che mirano a verificare se la malavita sponsorizzò alcune candidature chiedendo agli elettori non solo di esprimere una preferenza precisa ma anche di dimostrare che quel voto era stato espresso apponendo un segnale che non lo invalidasse. Una indagine ad orologeria anche perché le conseguenze, nel caso i dubbi investigativi venissero confermati, sarebbero inevitabili: tutti gli atti prodotti finora, conferma Soviero, sono stati inviati in Prefettura. Del resto Pago del Vallo di Lauro, paese di piccole dimensioni eppure per molto tempo epicentro delle influenze della camorra locale, è ormai un caso nazionale. Il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli lo citò come esempio “paradigmatico di quella che può essere l’influenza della camorra nella pubblica amministrazione” nel corso di una audizione tenuta dinanzi alla Commissione parlamentare contro le mafie. In quel territorio le infiltrazioni con le amministrazioni comunali e le amministrazioni locali sono numerose”. Una nuova scossa alla politica ed alla società civile del Vallo diLauro travolte negli ultimi mesi da inchieste ed episodi scottanti come l’intimidazione subita da un ex ispettore di polizia e l’incendio di un ingresso del Municipio.