MARIGLIANO (Nello Lauro-Il Mattino)- Rapina e fuga con cambio d’abito. Come negli action movie. Avevano pianificato davvero tutto, fin nei minimi dettagli, i quattro banditi autori di un raid all’ufficio postale di via San Francesco a Faibano, frazione di Marigliano. Un colpo risoltosi con un bottino di 247 euro, progettato però come un agguato nello stile di un film d’azione: due auto di supporto, un palo all’esterno delle Poste per avvisare dell’eventuale arrivo delle forze dell’ordine, un complice con il piede sull’acceleratore per favorire una veloce fuga e persino una sosta per un cambio di abiti subito dopo la rapina. Ma il piano dei malviventi è sfumato miseramente ed è terminato con tre arresti. In manette sono finiti Giuseppe Pavone, 29enne di San Gennaro Vesuviano, Valerio Amati, 35enne residente a Roma e Benito Tranchese, 32enne di Palma Campania mentre il quarto componente della banda è ricercato. I tre sono stati arrestati dai carabinieri della stazione di Marigliano, coordinati dal comandante Raffaele Di Donato, attivati dalla centrale operativa di Castello di Cisterna, al termine di una mattina concitata. Alle nove del mattino di giovedì i quattro banditi sono arrivati in via San Francesco, nell’ufficio postale. Il loro arrivo viene immortalato dalle videocamere di sorveglianza: cappellini da baseball, giubbotti e jeans, pistola in pugno di uno di loro, i tre malviventi irrompono nei locali delle Poste nascondendo parzialmente i volti. Bastano pochi secondi ai clienti ed ai dipendenti presenti nell’ufficio per rendersi conto di quanto sta avvenendo: uno dei banditi minaccia gli impiegati e la direttrice e chiede che venga aperto il caveau, la cassaforte che custodisce la maggior parte dei contanti. La donna, sotto la minaccia di un rapinatore, si avvicina alla porta blindata, tergiversa. Il tempo scorre veloce mentre altri clienti arrivano nell’ufficio postale, qualcuno all’esterno si rende conto di quanto sta avvenendo e la situazione per i ladri si fa rischiosa. A questo punto, con un cambio di piano repentino e disperato, decidono di abbandonare l’idea di aprire la cassaforte e si accontentano di svuotare i contamonete. Un bottino misero: 275 euro che i tre arraffano prendendo la via di fuga a bordo della Bmw guidata dal complice. A questo punto scatta il piano b: la Bmw fugge a tutta velocità per raggiungere l’altra vettura, una Megane parcheggiata in via Elisabetta D’Ungheria. Mentre l’auto sfreccia lungo le strade di Marigliano i tre banditi si cambiano d’auto gettando i vestiti indossati durante la rapina dal finestrino e indossano delle tute ginniche. La loro corsa si ferma però in via Sentino, dove i carabinieri li bloccano. Il loro autista era già sceso dall’auto per mettersi alla guida della Megane che, ultimo colpo di scena da film, non si mette in moto. Decide così di darsi alla macchia nelle campagne circostanti ed è tuttora ricercato mentre i suoi tre complici sono stati arrestati con l’accusa di porto abusivo di arma, una calibro 9 con matricola abrasa e 15 cartucce nel caricatore sequestrata dai militari, e rapina. I carabinieri indagano su eventuali altri colpi messi a segno dalla stessa banda di malviventi. Banditi “sfortunati”, ma alla fine i colpi da film funzionano solo nei film.