NOLA- In Calabria si chiama “Corajiesima” ma il significato è lo stesso condiviso in più posti dell’Italia centro – meridionale e in Campania identificato con la “Quaravesima”. Con la vecchia vedova di Carnevale, infatti, quest’anno la Pro Loco Nola Città d’Arte sbarca ad Amaroni, in provincia di Catanzaro, dove l’associazione culturale Radici Calabre ha organizzato un momento di ricerca e confronto a livello nazionale sulle antiche tradizioni popolari della Quaresima.
Il convegno, a cui parteciperanno delegazioni provenienti dall’Abruzzo, dal Molise, dalla Puglia, Basilicata, Sicilia, oltre che dell’ospitante Calabria e della Campania con Nola, sviluppa il dialogo cominciato nel 2016 a Torrevecchia Teatina con la regia del Professor Francesco Stoppa e la Compagnia di Tradizioni Teatine. Un’esperienza culminata proprio in questi giorni con la pubblicazione degli atti del convegno per le Edizioni Universitarie Romane: “La festa delle bambole volanti, un rito antico che rinasce”, curato da Stoppa e da Vilma Recchia, che raccoglie, tra i tanti, anche il contributo su Nola dei soci Pro Loco Antonio Fusco e Giuseppe Trinchese.
La due giorni calabra è in programma proprio questo finesettimana: sabato 25 è previsto l’arrivo ad Amaroni delle delegazioni costituenti la rete delle bambole quaresimali e domenica 26 dalle 16 si terrà il convegno “Corajisime, caremme e quarantane”, al cui tavolo la Pro Loco di Nola porterà l’esperienza campana con una ricerca ampliata sulle similitudini e differenze tra le diverse province della nostra regione.