MARZANO DI NOLA (Bianca Bianco-Il Mattino)-“La questione profughi deve essere gestita solo ed unicamente dai sindaci”. Lo hanno detto al prefetto di Avellino Carlo Sessa i primi cittadini del Vallo di Lauro. I sindaci dei sette comuni hanno ribadito le loro perplessità sull’arrivo di trenta migranti a Marzano di Nola ed insieme al massimo rappresentante del governo sul territorio hanno cercato una soluzione che eviti le fibrillazioni dei cittadini, contrari all’arrivo degli immigrati, e che impedisca l’invio di un numero che considerano “esorbitante” di profughi in un condominio ed ex casa di cura di proprietà privata e data in gestione ad una cooperativa. A questi trenta peraltro potrebbero aggiungersene altrettanti perché un privato ha dato disponibilità ad accoglierli in una ex struttura ricettiva nella vicina Moschiano. Una situazione esplosiva per le fasce tricolore del Vallo che ieri mattina non hanno nascosto le loro preoccupazioni dinanzi al prefetto: “Siamo stati accolti in un clima di grande disponibilità e comprensione- ha dichiarato Trifone Greco, sindaco di Marzano- ma non abbiamo nascosto i nostri dubbi sull’accoglienza dei migranti affidati ai privati. Un business che non ci piace. Per questo abbiamo proposto una strada alternativa, quella di aderire al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, il cosiddetto Sprar, e pianificare una accoglienza mirata e soprattutto entro i limiti della normativa”. Tutti i primi cittadini, attraverso lo strumento istituzionale dell’Unione dei Comuni Antico Clanis, si riuniranno già lunedì sera per formulare un protocollo d’intesa da inoltrare poi a Prefettura e ministero dell’Interno. La proposta è quella di aderire allo Sprar attivando la cosiddetta “clausola di salvaguardia” così da rientrare nei limiti fissati dalla legge, quelli di tre migranti ogni mille abitanti ed accogliere quello che ritengono “il giusto numero” di stranieri. Questa clausola altro non è che un principio che rimette la “governance” in mano al sindaco, che può quindi tornare a decidere, insieme alla sua comunità, numeri, modalità e soggetti da coinvolgere per organizzare l’accoglienza sul suo territorio. Un paracadute su cui puntano i sindaci del Vallo di Lauro che si riuniranno lunedì. Una soluzione che si spera spenga le polemiche e i malumori della cittadinanza: “Siamo pronti all’accoglienza- ribadisce Greco- ma secondo numeri adeguati al nostro paese ed al Vallo”. Questa strada alternativa sarà poi discussa dagli amministratori insieme ai cittadini nel corso di una nuova assemblea pubblica.