SAVIANO- Lacrime e rabbia. Una folla commossa ha assistito, ieri pomeriggio, ai funerali del piccolo Mario A., morto a 10 anni per un brutto male. La scomparsa del bambino, avvenuta dopo una estenuante battaglia contro il male del secolo, ha spiazzato la comunità savianese e quella nolana, ha creato dolore e voglia di risposte. Perché il piccolo Mario è morto? Si può invocare il destino, si può parlare di ingiustizie divine. Molti, soprattutto sul web, accusano l’inquinamento, la “terra dei fuochi” ed aggiungono Mario alla infinita lista delle vittime innocenti degli scempi perpetrati nella nostra terra. A gennaio sono morti 8 bambini nella terra dei fuochi, tra i sette mesi e gli undici anni, tutti ricoverati al Pausillypon. La drammatica denuncia è delle mamme riunite nel comitato ‘Vittime della Terra dei fuochi’, chenei giorni scorsi hanno portato la loro protesta anche dinanzi la Prefettura. Una protesta che ha riempito anche le bacheche di Facebook quando la notizia della morte del piccolo si è diffusa. “Ogni volta che girate la testa da un’ altra parte, ogni volta che fate finta di non vedere, ogni volta che a me non riguarda è la ragione perché oggi, domani è dopodomani queste tragedie entreranno nelle vostre case e toccheranno le nostre coscienze” scrive Gianluca. “Tutti si chiedono perchè? La risposta la conosciamo tutti ,ma non abbiamo la forza di reagire ,siamo rassegnati a vivere ,meglio dire sopravvivere, con discariche abusive mai bonificate, aria irrespirabile certifica “malata”. Viviamo solo di speranza… il nostro pensiero è: “io speriamo che me la cavo” .gli fa eco Luigi. Carmine Piccolo, podista savianese trapiantato a Brescia e diventato famoso per la sua infinita marcia contro discariche e inquinamento da Nord a Sud, ha annunciato che scriverà il nome di Mario sulla sua pettorina gialla: “Saviano come la Terra dei Fuochi piange ancora….Tutta l’Italia e’ una Terra dei Fuochi… Un’altra piccola bara bianca, un’altra vittima innocente delle ecomafie, di gente senza scrupoli e di politici che relegano la nostra salute all’ultimo posto. Non c’e’ pace senza giustizia, la catena di questo gioco maledetto deve essere spezzata. Solo in tanti e uniti possiamo vincere questa guerra e spazzare il marciume che ci attanaglia. E’ stata tolta la vita ad un piccolo bambino che desiderava solo crescere e giocare. Quanti bambini e quanta gente ancora deve morire per smuovere le coscienze di tutti noi?”. E mentre il dolore si amplifica, la comunità del Carnevale decide di rinviare le feste dei Comitati organizzati in queste sere e di mettere il silenziatore alla festa dell’allegria in rispetto della vita troppo breve di Mario, piccolo e sfortunato figlio del Nolano.