sabato, Novembre 23, 2024
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Presta mille euro e ne chiede 175mila: arrestato mobiliere usuraio

MADDALONI- Usuraio in manette a Maddaloni. L’uomo, il 57enne Antonio Di Vico, è il titolare di un mobilificio che è stato arrestato questa mattina dai carabinieri su ordine della Procura di Maddaloni. Stando a quanto emerso dalle indagini, Di Vico approfittando dello stato di bisogno economico di alcune persone, originarie dello stesso comune di residenza, avrebbe prestato diverse somme di denaro, lucrando, con la restituzione di capitale e di cospicui, illeciti, interessi, consistenti somme di denaro. Nella sua rete sono finite due sorelle proprietarie di un negozio di casalinghi che, dopo avere ricevuto mille euro in prestito ne hanno dovuto restituire addirittura 175mila. L’arrestato, incurante della situazione economica delle due donne, è arrivato a acquistare a prezzo stracciato un appartamento delle due, del valore di 240mila euro, comprato a meno di centomila euro. L’uomo avrebbe riservato lo stesso trattamento ad un vigile urbano che nel 2008 aveva ricevuto un prestito di mille euro e ne ha restituiti 198mila a titolo di interessi usurari stabiliti. La vittima in questione, in una circostanza, chiese all’indagato un documento che attestasse lo stato delle cambiali sottoscritte e, in cambio, ricevette una scrittura privata dalla quale emergeva l’acquisto fittizio presso il suo negozio, da parte del vigile urbano, di mobili per un importo di 39.700 euro, circostanza assolutamente non veritiera; e ciò a dimostrazione della particolare scaltrezza dell’arrestato cercava, evidentemente, di eludere eventuali successivi controlli in sede di ricostruzione della vicenda. Per ‘convincere’ le vittime a versare i soldi l’usuraio le minacciava di morte e minacciava di morte anche i loro parenti o le intimoriva prospettando la possibilità di ricorrere all’intervento della criminalità organizzata locale. Le indagini, scaturite dalle denunce della persone offese, sono consistite anche nella effettuazione di perquisizioni domiciliari che hanno consentito l’acquisizione di documenti contabili nonché in accertamenti patrimoniali svolti dalla IV Sezione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta. A Di Vico sono stati sequestrati 180mila euro.

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