mercoledì, Gennaio 15, 2025
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Nolano, è ancora emergenza smog: limiti sforati 28 volte in due mesi

SAN VITALIANO (Nello Lauro- Il Mattino)-   Da gravissima a senza speranza. L’emergenza ambientale nel Nolano è precipitata. I dati ufficiali forniti dalle centraline Arpac di San Vitaliano e Volla sono pietosi per meglio dire impietosi. Dal 1 gennaio per 28 volte nel Nolano (e 29 nel Vesuviano) su 46 giorni di dati disponibili c’è stato sforamento delle polveri sottili conosciute come pm 10: nel solo mese di febbraio, il Nolano ha collezionato 14 giorni di sforamento di cui 5 consecutivi solo questa settimana (14 sforamenti a gennaio). Una vera e propria cappa stile Pechino su quella che era una della parti più rigogliose e respirabili dell’ormai ex Campania Felix. Il limite dei 35 giorni di sforamenti all’anno consentiti per legge, con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metrocubo, in questa zona potrebbe essere superato già la prossima settimana. Chi peggio inizia è a metà dell’opera in effetti: a Capodanno si è registrato il record con il mostruoso 392 microgrammi per metrocubo: indizio nefasto di una serie negativa che ha portato i valori della centralina Arpac 5 volte oltre i 100 a gennaio e 2 volte a febbraio con uno stellare 194 lo scorso 11 febbraio. E anche quando i valori sono sotto il limite (tre volte 49, due volte 47 e una volta 46) sono sì sotto la soglia, ma troppo vicini al margine consentito. Una concentrazione media giornaliera di polveri sottili quasi il doppio di quella massima consentita dalla legge e il quadruplo di quella ammessa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La prossima settimana sarà installata una seconda centralina di rilevamento per polveri sottili e altri inquinanti sul tetto del comune di Saviano per 6 giorni. Il circolo Legambiente di Nola ha scritto una lettera ai 24 sindaci del territorio per denunciare l’allarmante inquinamento dell’aria e chiedere l’applicazione delle misure previste dal Piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria. “Numerose sono le misure che i sindaci possono predisporre per limitare il livello di inquinamento – si legge nella nota di Legambiente – a partire da quelle d’emergenza e transitorie, predisponendo protocolli operativi con intese tra le istituzioni”. “Questi protocolli, ogni qualvolta i livelli di polveri sottili sforano la soglia massima per almeno tre giorni consecutivi, prevedono limitazione del traffico auto veicolare e dei mezzi pesanti, riduzione del riscaldamento di edifici pubblici e privati, divieto di utilizzo di caminetti e di generatori di calore alimentati a biomassa, divieto assoluto di combustione all’aperto, divieto di spargimento di liquami negli allevamenti animali, divieto generalizzato per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso”. “Oltre alle misure d’emergenza, si punta anche su alcuni interventi strutturali: predisporre un piano traffico intercomunale con ampie aree a “zona traffico limitato”; inibizione degli impianti di riscaldamento a gasolio e controlli stringenti a caldaie, camini e forni; incrementare le aree verdi pubbliche e disporre ovunque piante assorbenti polveri sottili e – concludono gli ambientalisti – attuare i progetti di ricomposizione e riqualificazione ambientale delle cave di Polvica e Casamarciano ed esigere un controllo sistematico dell’emissione di biogas negli impianti di Paenzano”. Basterà?

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