AVELLINO (Bianca Bianco- Il Mattino)- Un duello a distanza che finirà in un’aula di tribunale. Continua la querelle tra il comandante della Polizia municipale di Avellino, Michele Arvonio, ed il suo collega Luigi Maiello, oggi alla guida dei caschi bianchi di Nola. Una vicenda che ha superato i confini della bega amministrativa e locale dopo la telefonata del comandante Arvonio durante la trasmissione “Quinta colonna” di Rete Quattro, finita con lo svenimento del suo collega accusato in diretta di non avere i titoli per comandare i vigili urbani nolani. La rivalità professionale ed il contrasto personale oggi si tramutano in carte bollate e finiscono dinanzi un giudice perché Arvonio ha annunciato, attraverso il suo legale Vincenzo Laudanno, l’intenzione di elevare formale denuncia nei confronti di Maiello. Denuncia che ancora una volta verte sulle presunte mancanze nel curriculum del collega ed in ordine alla sua assunzione a Nola. I fatti risalgono al 2015 quando il Comune di Nola, dopo due anni senza capo della Polizia locale, indice il concorso. A contendersi il ruolo di vertice dei vigili sono Luigi Maiello e Michele Arvonio e infine la scelta, nel marzo di quell’anno, ricade sul primo che era fino ad allora stato a capo del comando di Afragola. La faccenda sembra chiusa lì, anche perché intanto Arvonio ottiene la guida della Municipale di Avellino. Ma così non è e l’occasione per la contestazione, clamorosa e pubblica, della nomina di Maiello arriva il 30 gennaio durante il talk politico di Rete Quattro in cui si discuteva delle indagini su 63 dipendenti del Comune di Nola assenteisti. Arvonio prende il telefono ed attacca il collega presente in trasmissione:”Non hai i requisiti per stare lì perché sei stato licenziato”. Un’accusa pesante seguita dallo svenimento del comandante Maiello, che viene colto da malore.Il caso finisce sulle cronache di stampa e tv nazionali, con polemiche infinite e ricostruzioni incrociate dei fatti. Ed ora arriva la denuncia di Arvonio che, spiega l’avvocato Laudanno, è prima di tutto una “assunzione di responsabilità ” da parte del comandante per quelle dichiarazioni rese in televisione e che intende confermare dinanzi i magistrati. In base a quanto dichiarato da Arvonio, Maiello non potrebbe guidare i vigili di Nola perché “licenziato” quando lavorava nello stesso ruolo a Cercola e perché non avrebbe titoli e requisiti previsti dalla normativa sulle assunzioni nella pubblica amministrazione. Accuse che Maiello respinge parlando di “accanimento personale” ed anticipando l’intenzione di querelare il collega per quanto detto durante “Quinta colonna”. Lunedì intanto partirà la denuncia attraverso la quale, precisa l’avvocato Laudanno “il dottor Arvonio potrà dimostrare, carte alla mano, la fondatezza delle cose dette, chiedendo alla magistratura di individuare, oltre alle colpe di Maiello, eventuali responsabilità penali anche nei confronti di chi, nella consapevolezza della situazione denunziata, ugualmente ha proceduto alla assunzione”. La vicenda in un modo o nell’altro prenderà la strada della giustizia.