BENEVENTO – Un sindaco dice no a nuovi arrivi di migranti, emette un’ordinanza che impone un blocco fisico (con un cumulo di terra) all’unica strada di accesso, poi raggiunge un’intesa con la Prefettura sul numero dei rifugiati da accogliere (da 34 a 12), il blocco viene rimosso, e alla fine giunge anche la decisione del prefetto di chiudere la struttura privata. Accade nel Sannio, a Vitulano, piccolo comune di poco meno di tremila abitanti, nel Parco Regionale del Taburno-Camposauro.
Esasperato come i suoi concittadini dal numero di immigrati inviati sul suo territorio Raffaele Scarinzi, sindaco del Partito Democratico, già ospita nel suo territorio uno Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Di fronte alla imminente prospettiva di nuovi arrivi, disposti dalla Prefettura, emette un’ordinanza di chiusura dell’unica strada di accesso ad una struttura ricettiva agrituristica (agibile per 12 persone). L’esecuzione dell’ordinanza sindacale non prevede un segnale stradale ad hoc ma una massa di terra scaricata da un camion: un ostacolo che rende inaccessibile l’unica strada di accesso alla struttura individuata. L’ordinanza viene affissa su una transenna a poca distanza dal cumulo. Una decisione che trova il plauso di Matteo Salvini, segretario della Lega e presidente NcS, che dice: ”Per qualche buonista ha sbagliato, per me ha fatto bene! Il sindaco è del Pd: razzista, populista e leghista anche lui..? Comunque sarò appena possibile a trovare i cittadini di Vitulano”.
“Con gli immigrati – commenta il sindaco Scarinzi – bisogna che lo Stato rispetti i patti e le regole con gli enti locali. I comuni che già ospitano uno Sprar non possono ospitare altre strutture per immigrati gestite da privati”. “Quindi – tiene a precisare il primo cittadino che è un avvocato – non si tratta di essere insensibili ai problemi dell’immigrazione ma di chiedere il rispetto delle regole”.
L’arrivo dei 34 nuovi immigrati nel comune sannita era stato predisposto dalla Prefettura in seguito al sequestro, su richiesta della Procura, del Centro di accoglienza alla contrada Madonna della Salute di Benevento, e della quale erano ospiti, avvenuto venerdì scorso. Il trasferimento aveva suscitato non poche proteste da parte della cittadinanza che aveva reclamato con il primo cittadino. Ma a protestare ancor prima erano stati gli stessi immigrati non contenti del nuovo alloggio vitulanese, forse un po’ “isolato” rispetto alla struttura cittadina dove erano stati ospitati fino a qualche giorno fa. Sta di fatto che quando gli immigrati sono stati convinti dalle forze di polizia a recarsi nella nuova struttura hanno trovato la strada chiusa. L’agriturismo non è stato più raggiungibile per la presenza di un cumulo di terra sversata da un camion su decisione del primo cittadino. Di qui la ‘trattativa’ con la Prefettura da parte dell’avvocato Scarinzi. “Sono troppi – ha detto Scarinzi – e la loro presenza preoccupa la mia comunità”. Una trattativa conclusasi prima con la riduzione del numero degli arrivi e poi con la chiusura della struttura ricettiva privata (i migranti saranno ospitati in un altro comune della provincia). “A Vitulano restano solo i 30 immigrati che dal 2013 sono ospitati nel Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, gestito dal nostro Comune per conto del ministero dell’Interno” dice Scarinzi all’Ansa.