SPERONE- (Bianca Bianco- Il Mattino)Massaggi orientali particolari. Un ambiente casalingo e discreto. A pochi passi dalla Nazionale delle Puglie una donna cinese gestiva una casa di appuntamenti che è stata scoperta e sequestrata dai carabinieri della stazione di Avella. Un’operazione, quella dei militari coordinati dal capitano Giuseppe Ianniello, nata da una approfondita indagine in cui le denunce dei cittadini, sospettosi e indignati, si sono incrociate con le tracce virtuali lasciate sul web dai gestori dell’abitazione prestata al sesso a pagamento. Era da tempo che i residenti nella traversa della trafficata arteria, a due passi da un frequentato supermercato di Sperone e di una stazione di servizio, lamentavano il continuo via vai di uomini sotto una palazzina borghese ed in apparenza normale. Uomini soli, di tutte le età ed estrazioni sociali, del Baianese ma soprattutto provenienti dal Nolano e dal Napoletano, che con fare circospetto si avvicinavano alla casa e venivano poi altrettanto furtivamente fatti entrare. A destare i sospetti dei residenti soprattutto un particolare: gli uomini non bussavano al citofono dell’appartamento ma telefonavano per annunciarsi e poi entravano. I carabinieri hanno raccolto le segnalazioni ed incrociato le lamentele dei cittadini con i dati che stavano già verificando, relativi ad una serie di annunci erotici presenti su diverse bacheche di incontri virtuali, che riconducevano tutti a Sperone. Annunci che promettevano delizie orientali, ragazze cinesi disponibili e belle e sensazioni esotiche indimenticabili. L’indagine è partita nei giorni scorsi, quando sono iniziati gli appostamenti degli uomini in divisa nei pressi dell’appartamento. I carabinieri hanno monitorato arrivi e partenze di uomini ed infine hanno chiamato loro stessi per annunciarsi alla prostituta che ha infine aperto quella porta che celava segreti piccanti. All’interno, una procace ed a quanto pare affascinante orientale quarantenne accoglieva in lingerie i clienti (uno era appena sceso dopo avere consumato) ospitandoli in un piccolo appartamento composto da due camere, spartano e senza fronzoli. Una “catena di montaggio” del sesso gestita dalla donna in una casa subaffittatale da un 55enne napoletano che è stato denunciato insieme alla donna perché, secondo gli investigatori, sapeva che tipo di giro avesse messo in piedi. Un giro redditizio, a leggere i numeri dell’attività che ‘esercitava’ in particolare nel fine settimana applicando tariffe dai trenta ai cinquanta euro in base alle prestazioni richieste. Al momento dell’irruzione la prostituta aveva in casa un centinaio di euro, frutto del lavoro della giornata. Soldi sequestrati insieme ai cellulari della quarantenne nei confronti della quale è stato emesso anche il foglio di via. Non potrà più tornare a Sperone. L’appartamento in cui gestiva i suoi incontri a pagamento è stato invece sequestrato.