AVELLINO (Bianca Bianco-Il Mattino)- Ora è tutto nero su bianco. Le accuse lanciate in diretta televisiva sono finite in una denuncia depositata ieri mattina presso la Procura della Repubblica di Nola. La “battaglia” del comandante della polizia municipale di Avellino Michele Arvonio continua e come aveva anticipato si concretizza in un esposto in cui circostanzia le accuse rivolte al collega di Nola Luigi Maiello durante il programma di Rete Quattro “Quinta colonna”. “Maiello non può rivestire il ruolo di comandante della polizia locale nolana” scrive in sintesi Arvonio, assistito dall’avvocato Vincenzo Laudanno. Per quel posto di capo dei caschi bianchi di Nola due anni fa era in lizza lo stesso Arvonio, che nella città dei Gigli risiede, ma al termine della procedura concorsuale bandita dall’ente gli fu preferito Maiello, allora di stanza ad Afragola. Arvonio fu poi nominato comandante dei vigili avellinesi, ma la vicenda a quanto pare non è finita nel dimenticatoio. Anzi. Sono almeno tre i motivi per i quali Luigi Maiello, (che da luglio scorso è stato anche nominato dal Prefetto di Napoli dirigente sovraordinato al Comune di Arzano sciolto per infiltrazioni camorriste) secondo il colonnello Arvonio non potrebbe essere al vertice dei vigili di Nola: al momento della nomina non era di ruolo nella pubblica amministrazione, non avrebbe svolto cinque anni di servizio nella pubblica amministrazione e infine- il motivo centrale- sarebbe stato licenziato dal Comune di Cercola. Su questo aspetto in particolare la questione è controversa perché lo stesso Comune del Napoletano, attraverso una nota ufficiale firmata dall’attuale sindaco Fiengo, ha smentito che Maiello sia stato licenziato ribadendo che nel 2014 vi fu solo una “revoca del provvedimento di stabilizzazione”. Ma l’accusa rivolta da Arvonio in diretta, cui seguì lo svenimento del comandante nolano durante il programma, viene ribadita nella denuncia in cui sottolinea come l’avviso di selezione emanato dal Comune di Nola prevedesse l’esclusione “per coloro che abbiano avuto recessi o sospensioni dalla pubblica amministrazione”. Maiello in base alla denuncia sarebbe stato assunto “in spregio alle regole dell’ordinamento, mortificando Costituzione e lex specialis dell’avviso pubblico di selezione emanato”. Addebiti pesanti, rispetto ai quali, preannunciando una controquerela, il comandante dei vigili di Nola ha sempre opposto l’assoluta legittimità di titoli e nomina. Ora della vicenda è investita la Procura guidata da Paolo Mancuso, ai cui magistrati Arvonio chiede anche di verificare “come sia potuto accadere” e i controlli che furono esercitati in vista dell’assunzione di Maiello da parte del Comune di Nola.