BAIANO (Bianca Bianco- Il Mattino)- Doveva rendere più sicuro un tratto della A16 funestato da troppi incidenti. Ma a più di un anno dalla sua installazione il tutor che monitora la velocità degli automobilisti da Avellino a Baiano e viceversa si è trasformato in calamita per i ricorsi. Le richieste di annullamento dei verbali fioccano dinanzi al giudice di pace di Avellino, e così anche le sentenze favorevoli agli automobilisti. Tant’è che l’avvocato Cristiano Ceriello, presidente dell’associazione nazionale “Difesa consumatori e contribuenti” ha scritto direttamente al prefetto di Avellino per chiedere di “cassare” tutte le sanzioni elevate da quando il dispositivo ha acceso il suo occhio elettronico sulla Napoli- Canosa. “Sono oramai centinaia-spiega il legale- i verbali annullati dal giudice di pace per la mancata taratura e verifica periodica dell’apparecchiatura, sulla scorta delle sentenza della Corte Costituzionale e della Cassazione. Non essendovi dimostrazione di periodica taratura e verifica, le infrazioni vengono ritenute nulle”. Ceriello aggiunge l’esperienza personale alla crociata giudiziaria perché egli stesso, racconta, è stato tra i puniti dall’implacabile tutor della A16. Dopo essersi visto notificare un verbale di 184, 62 euro con decurtazione di 3 punti della patente di guida per superamento del limite di 80 chilometri orari, l’avvocato ha impugnato la multa dinanzi al giudice che gli ha poi annullato la sanzione. Una ragione in più, l’esperienza vissuta sulla sua pelle, per iniziare una crociata a nome della sua associazione di difesa dei consumatori. “Invito il prefetto – dice Ceriello- a valutare un “gesto” ritenuto oramai dovuto ed opportuno, disponendo d’ufficio l’annullamento di tutti i verbali sinora elevati e notificati e, ancora, di quelli elevati ma non ancora posti in notifica con le vecchie procedure. Ciò anche perché, ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione, si sta creando un’evidente disparità di diritto tra chi ha liquidato i verbali (e ulteriormente vistosi decurtare punti dalla patente) e chi invece, decidendo di perseguire la via giudiziaria affrontando le dovute spese di giustizia, ha ottenuto l’annullamento delle contravvenzioni. Si auspica un gesto se non “di buon senso”, quanto meno di “opportunità” da parte dell’organo prefettizio per poter mettere “ordine” a questa annosa vicenda che ha visto coinvolti migliaia di cittadini, con l’annullamento d’ufficio di tutti i verbali sinora elevati e notificati e, ancora, di quelli elevati ma non ancora posti in notifica, almeno sino alla opportune verifiche e periodica taratura delle apparecchiature, così come i giudici di merito hanno rilevato