NOLA – ”Non appena si sono spenti i riflettori dei media, si torna a lavorare come prima e, forse, anche peggio”. E’ quanto sottolinea il coordinatore aziendale Fsi (federazione sindacati indipendenti) dell’ospedale di Nola, Raffaele Ambrosino, in una nota inviata al direttore generale dell’Asl Napoli 3 sud, sollecitando un incontro per discutere le “possibili soluzioni atte a decongestionare il pronto soccorso dell’area nolana”, e l’avvio dei restanti quattro posti di osservazione breve intensiva (Obi), sugli otto in dotazione. Il sindacalista, che già nei giorni scorsi aveva segnalato la carenza di posti letto, ma anche quella di operatori socio sanitari, ha sottolineato che l’Asl ha avviato “il bando per la mobilità volontaria di 16 operatori socio sanitari da impiegare nei presidi di pertinenza della Napoli 3 sud”, ma questo, secondo Ambrosino, “non basta”. “Non bastano nei numeri – ha aggiunto – e di misure di reclutamento di altro personale, in special modo infermieristico, non c’è traccia. E’ bene ricordare che l’Obi del presidio nolano consta di 8 posti letto ma che attualmente ne sono operativi solo 4, e ciò aggrava ancor di più la situazione atavicamente emergenziale. Quindi chiediamo ancora una volta il documento di valutazione dei rischi ma anche un incontro urgente per discutere nel merito le possibili soluzioni per decongestionare il pronto soccorso dell’area nolana, e l’avvio dei restanti 4 posti di OBI con conseguente incremento di personale sia infermieristico che di supporto (OSS)”.(ANSA).