AVERSA- Quattro arresti domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria sono stati eseguiti dai carabinieri del Reparto territoriale di Aversa che hanno esgeuito anche un sequestro preventivo di bene insieme agli ispettori dell’agenzia delle dogane. Il sequestro ammonta a 2 milioni 400mila euro e l’indagine riguarda sei persone ritenute responsabili, in concorso fra loro e con altri 12 indagati in stato di libertà, dei reati di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e di furto aggravato. Il provvedimento scaturisce da una indagine iniziata nel settembre del 2015 dai carabinieri di Teverola che hanno scoperto come l’amministratore delegato di Molini campani, in concordato preventivo coinvolta nel crack del gruppo Alimonti ha realizzato insieme ad altri indagati condotte fraudolente finalizzate a distrarre i beni aziendali conservati all’interno della sede operativa di Teverola (impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali per un valore di mercato pari a 2.643.449 euro).Stando a quanto emerso, gli indagati avrebbero creato le condizioni per per consentire e giustificare l’accesso alla struttura da parte di altra impresa, facente capo ad uno degli indagati, fittiziamente incaricata della manutenzione. In tale frangente, attraverso una meticolosa organizzazione logistica, i beni ed i macchinari, secondo l’ipotesi accusatoria, venivano in realtà distratti dal patrimonio sottoposto a concordato preventivo, mediante la loro materiale sottrazione, trasporto (utilizzando fatture e bollette doganali false) presso i terminal portuali di Napoli e Salerno e trasferimento all’estero, principalmente in Egitto, inducendo in errore l’Autorità doganale – grazie a tali artifici documentali – circa l’effettiva titolarità degli stessi beni, immettendoli pertanto in un circuito internazionale di non agevole tracciabilità.