NOLA- Un accertamento in un terreno di Piazzolla svela il destino dei preziosi basoli di via Marina a Napoli. Un vero e proprio giallo che ha impegnato la Polizia locale di Nola, diretta dal comandante Luigi Maiello, che ha scoperto come incredibilmente circa duemila basoli della bellissima strada del capoluogo partenopeo siano finiti in una cava piazzollese gestita da un 55enne residente a Napoli poi denunciato. E’ settembre quando gli agenti della Polizia locale effettuano un sopralluogo in via De Siervo, nella popolosa frazione di Piazzolla. All’interno della cava di proprietà di C.R., gli uomini in divisa scoprono una vera e propria discarica di materiali di risulta provenenti da cantieri stradali e depositati “sulla nuda terra”senza accorgimenti e soprattutto senza autorizzazioni. In particolare, annotano gli agenti, la discarica è composta da un enorme quantitativo di basoli in pietra lavica mischiati al pietrisco, una mega discarica di materiale edile spalmato su un’area di 400mila metri quadri e su un’altezza che raggiunge i due metri. Insieme alla maxi discarica, vengono posti sotto sequestro anche i mezzi adoperati nella cava, in particolare una pala meccanica ed un escavatore. Il sequestro viene effettuato secondo legge e il proprietario del fondo viene denunciato perché ha realizzato una discarica senza autorizzazioni, ma ai vigili nolani quei duemila basoli non passano di certo inosservati. Ascoltano C.R., imprenditore del settore movimento terra, ed è questi a spiegare: provengono da un cantiere di via Marina, un cantiere in cui aveva lavorato, e se ne era appropriato. Duemila preziosi basoli di pietra del Vesuvio che sarebbero serviti a pavimentare il centro storico di Napoli in base al progetto di restyling avviato dal Comune scomparsi nel nulla e ritrovati a trenta km da Napoli in una vaca privata di Piazzolla. Dalla data del sequestro i basoli sono ancora lì sotto la custodia della Polizia locale di Nola in attesa che il Comune di Napoli effettui un sopralluogo. Nel frattempo la Procura di Nola indaga su come e perché un enorme carico di basoli sia stato sottratto e portato a Nola senza che nessuno abbia visto o denunciato.