CASERTA – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno notificato 10 misure cautelari, arresti in carcere, domiciliari e divieti di dimora in Campania, a 10 indagati – tra cui l’ex sindaco di San Felice a Cancello ed ex consigliere regionale, Pasquale De Lucia; Rita Emilia Nadia Di Giunta, ex presidente e ad della Società “Terra di Lavoro”, Antonio Zagaria, fratello del boss Michele Zagaria, e imprenditori di Casal di Principe – in un’indagine sull’ aggiudicazione di appalti pubblici e privati, e su presunte infiltrazioni della camorra nella pubblica amministrazione. Le misure cautelari – emesse dal gip di Napoli su richiesta della Dda – eseguite nelle province di Caserta, Benevento, Catania e Terni. Gli indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e rivelazione e uso di segreti di ufficio, con l’utilizzo del metodo mafioso. Inoltre, tra i destinatari del provvedimento cautelare figurano amministratori I dipendenti comunali di San Felice a Cancello e alcuni imprenditori, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, con l’utilizzo del metodo mafioso. L’attività investigativa, avviata nel 2008 e condotta attraverso attività tecniche ed acquisizioni documentali, ha consentito di far emergere i rapporti e le connivenze degli indagati con soggetti apicali del clan “dei casalesi”, come Guida Luigi detto” ‘o Drink” e Emilio Di Caterino , oltre che con Antonio Zagaria, fratello del noto boss Michele Zagaria (all’epoca dei fatti latitante), volti al perseguimento ed alla realizzazione di fini illeciti, quali la programmazione delle attività di assegnazione dei lavori per la realizzazione della zona industriale del Comune di San Felice a Cancello, ad oggi solo parzialmente realizzata, per un importo di circa 1 milione e 350 mila euro in favore di ditte di gradimento del sodalizio criminale, nonché il rilascio di concessioni ed autorizzazioni amministrative, da parte dell’Amministrazione Comunale protempore di San Felice a Cancello, per la realizzazione di opere pubbliche e private, in cambio anche del sostegno elettorale del clan stesso. Il gip ha concordato con la tesi investigativa secondo la quale l’insieme delle attività poste in essere dagli indagati ha fornito, nel corso del tempo, un significativo contributo al rafforzamento del “clan dei casalesi”, favorendo il reimpiego delle risorse finanziarie mafiose e l’accrescimento del controllo degli appalti e delle attività economiche volte al conseguimento di rilevanti profitti, determinando, così, la fattiva permeazione delle politiche criminali all’interno degli apparati della Pubblica Amministrazione. Contestualmente ali’esecuzione delle citate misure è stato effettuato, a carico dei destinatari del provvedimento, il sequestro preventivo dei conti correnti bancari a loro intestati.
Ecco le foto degli altri arrestati