NAPOLI- Nel pomeriggio di ieri, alle ore 14 circa, la Polizia di Stato di Napoli ha tratto in arresto in flagranza di reato, il 23enne Giuseppe D’Ambrosio, poiché ritenuto responsabile, in concorso con altri allo stato non ancora identificati, di tentata estorsione, continuata nonché porto e detenzione di arma clandestina, reati tutti aggravati dal metodo mafioso.
In particolare, il 16 dicembre scorso, il titolare di un esercizio commerciale della zona di Secondigliano aveva denunciato un tentativo di estorsione da parte di due individui che, entrati all’interno nel negozio e sinceratisi di chi fosse il titolare, qualificandosi come esponenti della “Vanella”, nota organizzazione camorristica della zona, gli avevano intimato di preparare la somma di 1000 Euro, che avrebbero poi ritirato il giorno successivo.
Acquisita la notizia di reato, il personale della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile partenopea ha avviato una serrata attività investigativa, predisponendo mirati servizi di osservazione che hanno sortito esito positivo. Infatti, nel primo pomeriggio di ieri, tornato sul posto per riscuotere la tangente, l’estorsore è stato bloccato dal personale della Squadra Mobile ivi dislocato. La successiva perquisizione all’interno della sua autovettura ha consentito di rinvenire e sequestrare una pistola Walther 7.65 con matricola abrasa.
Il D’Ambrosio è gravato da numerosi pregiudizi di polizia per reati della stessa specie ed è il fratello di Delio D’Ambrosio, già colpito da provvedimento cautelare ed attualmente sottoposto a procedimento penale per un tentativo di estorsione perpetrato in zona San Pietro a Patierno unitamente altri pregiudicati ritenuti appartenere alla nota organizzazione criminale denominata Vanella-Grassi ed in particolare al gruppo capeggiato da Paolo Esposito, detto Paoluccio, figlio di Vincenzo Esposito, detto O’ Porsche.