mercoledì, Novembre 27, 2024
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Crisi politica a Cicciano, arriva la mozione di sfiducia ad Arvonio

mozionesfiduciaCICCIANO (Nello Lauro- Il Mattino)- Due pagine e otto firme. Sono quelle dei consiglieri comunali (5 di minoranza e 3 di maggioranza) che ieri mattina hanno depositato al protocollo generale del Comune ed in Prefettura la mozione di sfiducia al sindaco di Cicciano Raffaele Arvonio. Aniello e Giovanni Capolongo, Felice Delle Cave, Giuseppe Tarantino, Veria Vassallo, Antonio Ardolino, Nicola Dell’Anno e  Aniello Pizza fanno presente nel documento che allo stato “il numero dei consiglieri eletti all’opposizione,  firmatari e non,  della mozione aggiunti ai 3 ex della maggioranza determina l’illegittimità di Arvonio al governo di Cicciano e quindi non autorizzato almeno fino quando non dimostrerà pubblicamente di avere i numeri ad adottare e approvare qualsiasi atto di indirizzo”. Secondo i consiglieri “l’operato del sindaco, in questi mesi, si è caratterizzato per le gravi inadempienze ai più elementari dettami di correttezza e buona gestione politica amministrativa, oltre che per le profonde violazioni dei dettami programmatici e di trasparenza. La situazione descritta è stata aggravata dalla revoca di alcuni assessori e consiglieri che di fatto determina una non legittimità al governo del paese”. “Il rito nefasto e punitivo delle revoche delle deleghe – si legge ancora nel documento – si è consumato nelle segrete stanze dove si discute di squallidi equilibri di potere interni alla maggioranza senza che nessuno venga messo al corrente. Tali pratiche appartengono al peggior retaggio culturale che fa dell’amministrazione di una comunità il terreno fertile per pochi della sparizione del potere contro l’interesse generale”. “Di tanto il sindaco non ha ritenuto di informare il consiglio comunale preferendo che la crisi politica irreversibile venga gestita in gran segreto nella sola ottica di conservazione del potere. I consiglieri comunali e  Cicciano non intendono e non possono assistere passivamente a questa situazione è dovere di tutti i consiglieri anche con motivazioni disgiunte restituire la politica la dignità che le compete e assicurare un governo autorevole ed efficiente alla città”. “L’unica strada – concludono gli 8 consiglieri – per raggiungere tale obiettivo è restituire la parola agli elettori entro la prima tornata elettorale” chiedendo che la mozione venga messa all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale.

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