GESUALDO- I carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano ed in particolare della Stazione di Gesualdo e del Nucleo Radiomobile, a conclusione di una movimentata attività, hanno tratto in arresto un 50enne resosi responsabile dei reati di sequestro di persona aggravato e coltivazione di sostanze stupefacenti.
Verso le ore 14 di ieri, perveniva alla Centrale Operativa richiesta telefonica da parte di una dottoressa, di turno presso la Guardia Medica di Gesualdo, la quale asseriva che il collega era stato sequestrato e trattenuto presso un’abitazione di quel comune dove si era portato per eseguire una visita medica domiciliare. Immediatamente sul posto indicato, attesa la gravità dell’evento, si portavano numerosi equipaggi composti sia da militari in uniforme che in borghese, i quali in prima battuta cinturavano l’esterno dell’abitazione. Una prima attività consisteva nel cercare un immediato contatto con il sequestratore, già noto ai militari intervenuti, il quale alla vista dei militari, dopo aver manifestato inizialmente l’intenzione di aprire la porta d’ingresso dell’abitazione, subito dopo desisteva e si richiudeva all’interno. La trattativa quindi continuava per altri 20 minuti cercando di capire, nel contempo, le reali condizioni del medico sequestrato. Accertato quindi che il dottore stava bene, nel mentre i carabinieri si preparavano ad irrompere nel luogo, il 50enne si decideva a liberarlo.
Immobilizzato e ammanettato il 50enne veniva dunque condotto presso il locale Comando Stazione. Nel contempo si procedeva a perquisizione dei vani dove, sul balcone della camera da letto, venivano rinvenute tre piante di marijuana dell’altezza di circa 50 cm. nonché 10 grammi della stessa sostanza essiccata. Dai successivi accertamenti si appurava che il medico, originario della provincia di Napoli, impaurito, era riuscito a mandare di nascosto un sms d’aiuto alla collega di turno presso la Guardia Medica la quale, a sua volta, aveva poi provveduto ad avvisare i carabinieri che il sequestratore, dopo averlo fatto entrare in casa, lo aveva rinchiuso nella cucina manifestando apertamente l’intenzione di volerlo sequestrare al fine di attirare l’attenzione dei mass-media.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. La sostanza stupefacente rinvenuta è stata sottoposta a sequestro.