IMPERIA – Due mesi di accurate indagini, che hanno portato la Polizia Postale e delle Comunicazioni ad individuare il responsabile di una sexextortion: si tratta di un 30enne residente nella provincia di Napoli, convivente con la propria madre dopo la separazione dall’ex moglie che lo aveva denunciato per stalking. Gli uomini della sezione di Imperia, supportati dai colleghi della Postale di Genova e Napoli, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip del tribunale di Imperia nei confronti dell’indagato.Dopo mesi di sofferenze psicologiche e l’esborso di un’ingente somma di denaro, circa 6.000 euro (a mezzo di ben 19 bonifici), la giovane donna residente nella provincia di Imperia, si è finalmente rivolta alla Polizia Postale e delle Comunicazioni per denunciare il fatto. Agli investigatori, la 28enne, in preda alla disperazione, ha raccontato che dal mese di luglio era vittima di una pesante estorsione da parte di un uomo, di circa 30 anni, conosciuto sui social network. Dopo alcune conversazioni iniziali di carattere amichevole, tra i due giovani veniva a crearsi un rapporto piĂą confidenziale. Una volta “conquistata” la preda, ne è seguita però la richiesta da parte del 30enne di un video hard realizzato dalla stessa ragazza, nel quale veniva ripreso anche il volto.Ricevuto il video compromettente, l’atteggiamento dell´uomo è però cambiato: da quel momento sono iniziati pesanti ricatti e la richiesta di importanti somme di denaro, minacciando di diffondere il video agli amici e anche di pubblicare manifesti che sarebbero stati affissi nei vari comuni liguri e nella stessa localitĂ dove la vittima risiede. Le indagini della Polpost ligure hanno consentito in tempi piuttosto brevi di indentificare l’autore dell’estorsione e di raccogliere numerosi prove, tanto che la Procura di Imperia non ha esitato a richiedere al gip il provvedimento restrittivo. Scongiurato in tal modo anche l’ulteriore tentativo di estorsione da parte dell’uomo che, nonostante avesse giĂ intascato i 6.000 euro, ne richiedeva altri 3.000 e che solo l´intervento tempestivo della Polizia Postale impediva, facendo cessare l´incubo della 28enne. Sul cellulare, rinvenuto nel corso della perquisizione, gli investigatori hanno ritrovato le prove delle conversazioni avvenute tra i due su WhatsApp ed il video incriminato. Sono stati, altresì, sequestrati una pen drive da 8 gb, sulla quale sono ancora in corso le analisi tecniche, e la carta di credito utilizzata per ricevere i bonifici. La sexextortion è un fenomeno crescente e si presenta sotto due fenomenologie: una tipicamente domestica, spesso riconducibile a coppie che si separano, con uno dei due (quello che la subisce) che viralizza sul web immagini intime dell´ex partner, l’altra, a dimensione internazionale, dettata esclusivamente da ragioni di profitto, in cui tra attore e vittima non esiste alcun legame, e gli autori sono quasi sempre localizzati all’estero (Africa o Asia), tant’è che la Polizia Postale e delle Comunicazioni sta conducendo con regolaritĂ operazioni internazionali nel tentativo di indebolire le potenzialitĂ offensive dei gruppi criminali cui quegli autori fanno capo.