CASAL DI PRINCIPE – Nella mattinata odierna, all’esito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di Giordano Arbolino, gravemente indiziato di associazione per delinquere di stampo mafioso ed intestazione fittizia di beni commessa per agevolare il clan dei Casalesi.
È stato altresì notificato avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di altri 3 indagati: Joseph Danilo Iacoviello , Alessandro Gigante e Antonio Antonio, gravemente indiziati in concorso tra loro, di impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita con l’aggravante del metodo mafioso ed intestazione fittizia di beni commessi con il metodo mafioso e per agevolare il clan camorristico in concorso con Arbolino. Secondo quanto ritenuto dal gip, Arbolino esponente del “clan dei casalesi – fazione Schiavone”, avrebbe, per conto e nell’interesse dell’organizzazione criminale, commesso numerose estorsioni ai danni di esercenti commerciali della Provincia di Caserta, nonché reimpiegato i proventi derivanti dai traffici illeciti del clan in attività economiche e di ristorazione, avvalendosi del contributo di compiacenti “prestanome”.
In particolare Joseph Danilo Iacoviello , gestore del ristorante sito in Firenze con insegna “Il Cabreo”, intestato alla società Onda, proponeva di rilevare le quote della società ad Arbolino che, dopo aver ottenuto dal gruppo Schiavone il placet ed i capitali necessari all’investimento, accettava la proposta e formalizzava l’acquisto, in due tranche, delle quote societarie intestandole fittiziamente ai prestanome Alessandro Gigante e Joseph Danilo Iacoviello .
Nell’operazione finanziaria i tre venivano coadiuvati da Antonio Esposito che forniva consigli sulle modalità con le quali portare a termine le operazioni di intestazione e reimpiego e partecipava alle operazioni di vendita delle quote del ristorante.
Nel corso dell’odierna perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione di Arbolino, veniva rinvenuta, interrata in un vaso, una pistola Beretta 84f calibro 9 corto, rubata a Napoli nel 2013, completa di caricatore contenente un colpo calibro 9 corto. Arbolino era stato già arrestato il 2 agosto del 2013 poiché trovato in possesso di una pistola calibro 7,75, completa di caricatore contenente due cartucce, detenuta illegalmente per conto del clan.