NAPOLI- Il macchinista del treno della Circumvesuviana deragliato il 6 agosto 2010 è stato condannato a tre anni per omicidio colposo dalla sesta sezione penale, collegio C, del Tribunale di Napoli. Una sentenza arrivata dopo un processo lungo, nel quale anche un consulente della Procura aveva ipotizzato che la tesi d’accusa potesse essere non l’unica verità possibile, e per il quale c’era sempre stato solo un imputato, un uomo all’epoca dei fatti quarantacinquenne, con vent’anni di esperienza alle spalle. Il pm, il decimo in 14 udienze, aveva chiesto una condanna ad otto anni. Giancarlo Naso, difeso dall’avvocato Sergio Cosentini, presenterà appello, “non appena saranno note le motivazioni di questa decisione – spiega il legale – anche se, considerando la richiesta dell’accusa, abbiamo ottenuto un buon risultato”. L’incidente avvenne sei anni fa su un convoglio della linea Napoli-San Giorgio a Cremano, all’altezza della curva nota come ‘Pascone’; nel deragliamento perse subito la vita un uomo di 71 anni, che ebbe le gambe tranciate, e ci furono 58 feriti. Il 10 agosto 2010, poi, morì un altro passeggero per le conseguenze di una frattura riportata nel sinistro. (Ansa)