domenica, Novembre 24, 2024
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Avella, bufera sulla Fondazione: lascia Siniscalchi

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Andrea Siniscalchi

AVELLA (Bianca Bianco)- Terremoto nella Fondazione “Avella Città d’Arte”: lascia Andrea Siniscalchi, componente del consiglio di amministrazione dell’ente nato per tutelare e promuovere i beni archeologici della cittadina del Baianese. Siniscalchi,  nominato anche e soprattutto per la sua lunga esperienza nel settore dei beni culturali grazie alla appartenenza al Gruppo archeologico Maiuri, lascia con uno strascico polemico: “Negli ultimi tempi quello che doveva essere il faro guida del nostro operare con spirito di sacrificio ed abnegazione è andato via via scemando” afferma Siniscalchi, che spiega la sua decisione: “Nella premessa dello Statuto della Fondazione si può leggere che la missione fondante ed istituzionale della Fondazione è quella di realizzare un sistema turistico locale in grado di innescare dinamiche virtuose di sviluppo economico e sociale. Queste sono le parole chiave che mi hanno spinto ad accettare di rappresentare uno dei soci sostenitori della Fondazione all’interno del C.d.A. della stessa. E’ con questo spirito che ho collaborato all’interno del consiglio di amministrazione, assieme agli altri membri, dedicando tempo ed energia affinché questa missione fosse svolta nel migliore dei modi. Devo constatare, però, che negli ultimi tempi quello che doveva essere il faro guida del nostro operare con spirito di sacrificio ed abnegazione è andato via via scemando”.

Siniscalchi continua: “Dal momento che ho avvertito che la Fondazione era divenuta una mera spettatrice di progetti, eventi e manifestazioni che non la coinvolgevano per ciò per cui è nata, mi è parso giusto fare un passo in dietro. Tutto qui.  Non vedo complotti, voci di dissenso o disaccordi sulla gestione degli ultimi eventi o un abbandonare la nave in vista della prossima scadenza del consiglio stesso. Vero è, tuttavia che bisogna ancora integrare meglio quella che è l’espressione, il frutto della vita associativa del nostro territorio secondo lo spirito coordinatore della Fondazione. Io parlerei piuttosto di coerenza. A riguardo mi piace ricordare una frase del Presidente della Repubblica Sandro Pertini che affermava: “Coerenza è comportarsi come si è e non come si è deciso di essere”. Nè ironicamente parlando, mi si potrà accusare di avere la colla sotto la poltrona”.

Non è il primo scossone per la Fondazione creata nel 2014 con lo scopo di armonizzare iniziative e prospettive culturali del Comune irpino, perché arriva dopo una serie di avvenimenti che hanno messo in discussione lo stesso ente presieduto da Antonimo Larizza. Non ultima la polemica della minoranza consiliare con Chiara Cacace che accusa: “che tramite la carta stampata. Si è verificata un’implosione totale. Le responsabilità di quanto si sta verificando sono da additare a chi ha consentito una trasformazione dei compiti e dei ruoli a questo organismo della Fondazione. Prima era stato prefigurato come uno strumento di equilibrio tra le associazioni in modo da pianificarne attività e ruoli, poi ha subito un’involuzione con l’avvento di Clanioinarte”.

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