NOLA- Due letture per una stessa vicenda, quella dell’abbattimento di 24 alberi della villa comunale di Nola ormai chiusa da un anno. Da un lato l’amministrazione che, rendendo nota la perizia della procura che conferma la necessità di abbattere, punta il dito contro l’ostracismo dell’opposizione che, con esposti e polemiche, avrebbe ritardato quello che appare l’inevitabile epilogo della faccenda. Dall’altra la minoranza consiliare che, con un manifesto, accusa la maggioranza di avere, con la propria negligenza, determinato l’attuale situazione. “Abbattono quando è ormai troppo tardi” scrivono i consiglieri Tripaldi, Cutolo, Iovino, Marone, Pizzella, Vitale. “Anni di gestione politica sotto lo stesso colore politico hanno determinato lo stato dei fatti che si può leggere nella consulenza”: errati interventi di manutenzione, atti vandalici, potature e irrigazioni sbagliate. In questa vicenda, lamenta l’opposizione, gli unici perdenti sono gli amministratori che “si sono sottratti al confronto democratico”, “additano le forze di opposizione come sciacalli”, “cantano l’ormai vecchia canzone dell’opposizione che sa solo denunciare”. E perdono i cittadini: “Il luna park che prospettano assessori non può essere una vittoria, è solo il tappeto sotto cui viene nascosta la polvere”. Infine i consiglieri chiedono che ci siano interventi di sostituzione degli arbusti e di cura del restante patrimonio “verde” con l’accusa all’amministrazione Biancardi: “Senza programmazione, si finisce solo per abbattere, distruggere, cancellare”.