NOLA (Bianca Bianco)- Da sempre la festa dei gigli ha tre dimensioni. Quella viscerale, oseremmo dire “carnale”, che coinvolge il popolo, attaccato ad un rito che scorre come sangue nelle vene dei nolani. La dimensione esterna: le regole, i regolamenti, gli orari, l’apparenza, la disciplina, sui cui vigilano (o dovrebbero vigilare) Fondazione e Comune. Poi c’è la terza dimensione, quella della sicurezza e l’ordine pubblico su cui invece esercitano il loro controllo le forze dell’ordine. Se sul piano delle regole c’è molto da fare, visto l’orario in cui si è chiusa quest’anno, sul piano dell’ordine pubblico il bilancio è positivo. La macchina da guerra che tutela visitatori e cullatori si è mossa già nelle settimane precedenti la kermesse per consentire che una manifestazione che porta a Nola decine di migliaia di visitatori si svolgesse con serenità e senza problemi. La ferita del duemiladodici è ancora aperta: la festa fermata all’alba dalla polizia dopo una rissa è storia troppo recente per essere dimenticata. E quella processione violentata è stata uno spartiacque per il futuro. Da allora, fatti salvi quei fisiologici sebbene esecrabili eccessi, la festa si è svolta senza intoppi. Questa mattina un litigio banale tra due persone sotto il giglio del Sarto ha causato un parapiglia ed un fuggi fuggi della folla. Ma l’episodio si è risolto in pochi minuti. Per il resto nel corso della notte non si sono registrati avvenimenti degni di cronaca.
IL BILANCIO– Secondo le stime di questa notte, a Nola erano presenti almeno 100mila persone per assistere alla processione dei gigli per San Paolino. Un centinaio tra agenti e militari impiegati per sorvegliare in divisa o borghese sulla Ballata. La task force messa in campo per la sicurezza della manifestazione prevedeva l’impiego di agenti del commissariato di polizia di Nola, carabinieri, Polizia locale, protezione civile, 118. Il piano per l’ordine pubblico è stato coordinato dal Primo dirigente Pasquale Picone. Nel corso della notte non sono stati segnalati né denunciati reati (rapine, furti, aggressioni), ma ci sono stati 35 interventi delle ambulanze del 118 per malori e svenimenti. Di questi solo 7 hanno richiesto il ricorso ai sanitari dell’ospedale di Nola, con dimissioni immediate.
LA PREVENZIONE– Importante per impedire la degenerazione di un evento che convoglia in città tantissime persone è stata la prevenzione. Nei giorni che hanno preceduto la kermesse ci sono state riunioni in commissariato anche con capiparanza e maestri di festa. A tutti è stata chiesta collaborazione e di evitare atteggiamenti provocatori. Almeno sul piano dell’ordine pubblico le richieste sono state rispettate. Si è pure ottenuto, da parte di una paranza, che non venissero sparati i fuochi d’artificio all’arrivo in piazza Duomo. La paranza di Barra, per forza di cose “attenzionata”, ha terminato la sua esibizione ed ha lasciato Nola senza che si rendessero necessarie “scorte” fino ai pullman. Dal punto di vista della serenità della festa c’è stata una prova di maturità chiesta e rispettata.
IL POLIZIOTTO E IL CAPO PARANZA– Per comprendere il grado di sorveglianza delle forze dell’ordine sulla festa basta citare un esempio. All’alba un giglio arrivato nel famoso (e famigerato) vico Piciocchi ha iniziato una serie infinita di girate facendo sì impazzire il pubblico in delirio ma mettendo a rischio il proseguimento in tempi consoni della kermesse. A quel punto è stato proprio il nuovo dirigente Picone a chiedere al capo paranza di fermare quella girandola ed andare avanti e ad imporre una accelerazione della festa. A quel punto, si è usciti dal vicolo e la manifestazione ha ripreso fiato.