NOLA- Fallimenti a raffica al Cis di Nola. E’ l’accusa della Confedercontribuenti che chiede risposte sulla presunta situazione a rischio per gli imprenditori del centro commerciale all’ingrosso più grande d’Europa.
“Per la costruzione del Centro- si legge nella nota- ogni socio ha partecipato con quote proporzionali ai metri quadrati di capannone per l’esercizio dell’attività del commercio all’ingrosso. Così è stato per tutti i primi 200 soci sino a quando non sono arrivati i contributi previsti dalla Legge 41; dopo tutte le pattuizioni previste nel preliminare di acquisto furono fatte con un contratto di leasing della durata di 16 anni con scadenza al 31 ottobre 2002. Il contratto di leasing per ogni singolo socio- continua la Confedercontribuenti- trasferiva al Cis la gestione unitaria e complessiva del contributo statale e del finanziamento agevolato dimostrando massima solidità del consorzio e soprattutto massima fiducia del presidente Giovanni Punzo. Alla scadenza, secondo logica, ci sarebbe stato il riscatto dei capannoni ma ciò- continua il comunicato- non è avvenuto per mancanza di volontà del presidente Punzo che qualche anno avrebbe chiesto un grosso mutuo da circa 300 milioni alla Unicredit, diventato un sub-mutuo che avrebbero dovuto saldare i soci Cis, i quali all’epoca avrebbero sottoscritto una girata in bianco mentre gli istituti di credito, al tempo stesso, accendevano un’ipoteca sui capannoni. Oggi 100 soci risultano insolventi e una trentina sottoposti a procedura fallimentare. Il sub mutuo – secondo ml’associazione- risulterebbe nullo per violazione del patto commissorio. Ad oggi abbiamo 100 imprese insolventi e 30 dichiarate fallite. Noi di Confedercontribuenti vogliamo che l’economia riparta: ci ritroveremo tutti alla nostra manifestazione nazionale a Nola il prossimo 18 giugno per riaccendere il faro su uno scandalo che ha colpito decine di imprenditori”.