(ANSA) Sara’ non prima del 2020, se non addirittura nel 2022, che il nuovo Senato previsto dal ddl Boschi entrerà a regime, con i senatori di ciascuna Regione eletti dai Consigli Regionali seguendo le scelte degli elettori.
Prima che la riforma venga completamente attuata sara’ infatti necessario attendere che si tengano le elezioni in tutte le Regioni: nel frattempo ci si avvarra’ di una norma transitoria con la quale le Regioni indicheranno direttamente i senatori senza il coinvolgimento degli elettori.
Il ddl Boschi trasforma il Senato nell’istituzione di raccordo tra Stato e Regioni e a Palazzo Madama siederanno i rappresentanti delle realta’ territoriali. I 95 senatori saranno 21 sindaci (uno per Regione e Provincia Autonoma di Trento e Bolzano) e 74 Consiglieri Regionali. Questi ultimi saranno eletti, in base all’articolo 2 comma 6 del ddl, tenendo conto delle indicazioni degli elettori che, alle elezioni regionali, saranno chiamati a indicare i Consiglieri-senatori.
La riforma entrera’ in vigore dopo il referendum, quindi non prima dell’autunno 2016. Quando finira’ la legislatura (nel 2018 se si arrivera’ a scadenza naturale, prima in caso di scioglimento anticipato), sara’ indetta l’elezione per la Camera dei Deputati, mentre per il Senato ogni Consiglio Regionale, in via transitoria, eleggera’ i senatori spettanti alla Regione stessa, scegliendo al proprio interno. Poi, man mano che ciascuna Regione andra’ alle elezioni procedera’ a selezionare i propri senatori secondo le norme della riforma (quindi seguendo le scelte degli elettori).
La prima Regione ad andare alle urne sara’ la Sicilia, nell’autunno 2017. Ma solo se ci sara’ uno scioglimento anticipato delle Camere prima di quella data, saranno i siciliani ad eleggere per primi i propri senatori secondo le nuove regole. Se invece l’attuale legislatura si concludera’ a scadenza naturale, nella primavera 2018, l’Isola sara’ l’ultima a eleggere i senatori con il nuovo metodo, nel 2022.
In questo scenario e’ probabile una “election day” in cui nel 2018, oltre al rinnovo della Camera, le urne sarebbero convocate anche per le elezioni nelle cinque Regioni i cui consigli scadono quell’anno (Lombardia, Lazio, Molise, Val d’Aosta, Friuli).Queste cinque Regioni eleggerebbero subito i senatori con il concorso dei cittadini. Le altre Regioni, in attesa delle rispettive elezioni, si avvarrebbero delle norme transitorie.
Un effetto importante della riforma e’ che il nuovo Senato, visto che le Regioni svolgono le elezioni in anni diversi, non sara’ mai sciolto, ma sara’ rinnovato a rotazione, mano mano che vengono eletti i vari consigli regionali.
Ecco uno schema delle prossime elezioni Regionali.
Sicilia Autunno 2017
Lombardia Febbraio 2018
Lazio Febbraio 2018
Molise Febbraio 2018
Val d’Aosta Primavera 2018
Friuli V-G Primavera 2018
Trentino Autunno 2018
Alto Adige Autunno 2018
Basilicata Autunno 2018
Sardegna Febbraio 2019
Piemonte Primavera 2019
Abruzzo Primavera 2019
Emilia R. Autunno 2019
Calabria Autunno 2019
Liguria Primavera 2020
Veneto Primavera 2020
Toscana Primavera 2020
Marche Primavera 2020
Umbria Primavera 2020
Campania Primavera 2020
Puglia Primavera 2020.