domenica, Aprile 6, 2025
spot_img
spot_img
spot_img

I PIÙ LETTI DELLA SETTIMANA

ARTICOLI CORRELATI

Cicciano, tre concorsi a rischio annullamento

CICCIANO- Tre concorsi a rischio al Comune di Cicciano. Un pasticcio amministrativo che potrebbe concludersi con l’annullamento di tre prove concorsuali, una delle quali iniziata ieri e la seconda che inizia domani 10 marzo.  L’inghippo sta tutto nei tempi e nei modi di pubblicazione dei bandi di concorso. Una questione di trasparenza e pubblicità che ne minerebbe la legittimità. Ma andiamo per ordine.

I CONCORSI– I concorsi che sono stati banditi nei mesi scorsi sono tre. Il 28 settembre 2015 è stato bandito quello per un posto di istruttore contabile, categoria C. Il 5 ottobre 2015 è stato bandito quello per la copertura di un posto di direttivo amministrativo, categoria D e lo stesso giorno è stato indetto quello per la copertura di un posto di direttivo contabile, categoria D. La prima ‘peculiarità’ salta fuori poco dopo l’emanazione dei bandi: per tutti e tre si dispone la riapertura dei termini. In particolare: il concorso da contabile viene bandito il 28 ottobre, pubblicato in Gazzetta ufficiale (come previsto per legge) il 20 ottobre 2015, poi il dirigente responsabile riapre i termini dal 23 novembre 2015 al 24 dicembre 2015. Il concorso da direttore amministrativo viene bandito il 5 ottobre, pubblicato in Gazzetta ufficiale del 23 ottobre 2015 e poi il dirigente riapre i termini dal 23 novembre 2015 al 24 dicembre 2015. Il terzo concorso da direttivo contabile viene bandito il 5 ottobre, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 23 ottobre 2015 e anche in questo caso vengono riaperti i termini dal 23 novembre 2015 al 24dicembre 2015. Quindi il 23 novembre 2015, dopo la riapertura dei termini, vengono (ri)pubblicati i tre bandi , ma la pubblicazione avviene a cinque giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande di partecipazione. Un tempo breve, brevissimo, per poter consentire a tutti di sapere dei concorsi, preparare i documenti, partecipare. Ed è qui che nasce l’inghippo, che smuove la stessa maggioranza guidata dal sindaco Raffaele Arvonio.

IL CASO– Alla vigilia dello svolgimento del primo concorso, la giunta guidata da Arvonio si riunisce e delibera un atto di indirizzo rivolto al dirigente al Personale che ha bandito i tre concorsi, chiedendo di fatto di “valutare” le “criticità” riscontrate nelle procedure concorsuali e, quindi, di prendere in considerazione l’annullamento. I motivi addotti dall’esecutivo Arvonio sono due: la pubblicazione dei bandi è avvenuta a soli cinque giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande di partecipazione. E quindi, si legge nella delibera di giunta numero 24,  “la tardività della pubblicazione dei bandi sulla Gazzetta Ufficiale e nonostante la regolare pubblicazione all’Albo Pretorio e sul sito istituzionale del Comune, integra la fattispecie di violazione di legge”, legge che prevede sia  necessario che la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale rispetti il termine di trenta giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle domande.  Vengono presentate anche tre diffide (il 9, 10 ed 11 febbraio), ma le procedure concorsuali vanno avanti e vengono convocate le commissioni esaminatrici.

LE TRATTATIVE– A questo punto il caso in Comune è già scoppiato. E la maggioranza tenta di correre ai ripari. Si legge testualmente dalla delibera che “alcuni membri del gruppo di maggioranza hanno, quindi, intrapreso, a seguito delle predetti diffide, studi e trattative con il Responsabile dell’Ufficio in questione” ed il sindaco in persona chiede un parere al legale di fiducia dell’ente che scrive: “Sarebbe preferibile annullare i predetti bandi di concorso e procedere nuovamente alla contestuale pubblicazione dei medesimi all’Albo Pretorio, sul sito istituzionale dell’ente e sulla Gazzetta Ufficiale come per legge”. A suffragare il parere, anche le sentenze: “La giurisprudenza costante del giudice amministrativo ed in particolare del Consiglio di Stato ritiene in ogni caso che per l’assunzione la pubblicità deve essere adeguata e come per legge: “la mancata pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana di un bando di concorso contrasta insanabilmente con l’art.4 del D.P.R. 9 maggio 1994 n.487” (CDS. Sentenza n. 871/2010)”. Scatta quindi una corsa contro il tempo e una ‘battaglia’ tra la maggioranza e gli uffici comunali, per arrivare ad un eventuale annullamento dei concorsi.

LA DELIBERA– Un annullamento che, con atto di indirizzo, la Giunta di fatto propone al responsabile del personale di “valutare” al fine di tutelare quei principi di trasparenza e di pubblicità che devono sempre caratterizzare gli atti della pubblica amministrazione e che ritengono che in questo caso siano stati violati. A nulla vale che ci siano già dei concorrenti e che una delle prove sia iniziata, per la giunta il provvedimento non va a ledere gli interessi dei partecipanti, perché non ci sono vincitori.

LA MINORANZA- Mentre si consuma il “pasticciaccio” dei concorsi, la minoranza consiliare chiede lumi all’amministrazione. “Alleanza di intenti per Cicciano”, gruppo composto da Lucio Amato e Veria Vassallo, protesta: “Assistiamo al totale svilimento della giunta che,  già di per sè reso monco nelle assegnazioni di deleghe che non includono settori quali servizi finanziari, affari generali, ufficio tecnico,  che con questa deliberazione pone in risalto la violazioni di leggi inerenti la pubblicità delle selezioni di bandi di concorso di posti di lavoro. Da sottolineare i  dubbi di alcuni consiglieri stessi della maggioranza che trattano con il responsabile ufficio personale ponendo in evidenza che si configurano atti ed azioni che vanno a suffragare la non liceità dei bandi stessi. Con tutto ciò le prove si tengono ugualmente con esposizioni sul sito istituzionale degli ammessi e non ammessi per il primo dei tre concorsi”. Una situazione al limite su cui i consiglieri di minoranza hanno chiesto di avere tutta la documentazione.

I PIÙ POPOLARI

This site is protected by wp-copyrightpro.com