TUFINO- Corsa contro il tempo per ‘salvare’ il Comune di Tufino. Sull’orlo del dissesto a causa di crediti per 7 milioni di euro che l’ente non riesce a riscuotere, la politica locale si sta mobilitando per impedire che, entro massimo due mesi, il Municipio tufinese debba abbassare la saracinesca per “fallimento” e interrompere il pagamento di stipendi, mandati, servizi. Un crollo che metterebbe a serio rischio anche l’ordine pubblico nella cittadina che da venti anni ‘ospita’ l’immondizia campana: prima con due discariche, poi con lo Stir. I sette milioni sono le quote ristoro che il paese dovrebbe riscuotere proprio perché ospita l’ex cdr, ma nonostante ci sia persino una sentenza a favore, queste somme sono congelate da quasi un decennio. Nella comunità la preoccupazione è altissima. Dopo la lettera del sindaco Esposito al commissariato di governo, al governatore De Luca ed al Prefetto di Napoli Pantalone, si registrano le reazioni della politica cittadina. L’opposizione, in particolare, è solidale nella battaglia dell’amministrazione Esposito ma non mancano polemiche. Come quella di Progresso civico per Tufino rappresentanto il consiglio dall’ex sindaco Carlo Ferone che assicura: “Faremo fronte comune con l’amministrazione” ma poi rilancia: “La mia amministrazione è stata ingiustamente attaccata da forze politiche ed esperti in bilancio comunale- si legge in una nota- ma cosa è accaduto dal maggio 2012 ad oggi, cioè da quando non siamo più in maggioranza? Già allora rappresentammo la situazione finanziaria dell’ente. Poi è arrivato Mascolo, poi il commissario prefettizio, poi Esposto, ma dal 2012 ad oggi la situazione è sempre la stessa”. “Non ci resta che piangere” fa eco in un manifesta “Lista civica per Tufino” che incalza: “L’amministrazione Esposto è assente ed inconsistente”. L’accusa di LcT spazia su più fronti: dalla pressione fiscale inalterata all’assenza di progettualità in tema di servizi, all’affidamento delle opere: “Sono passati 8 mesi dalla tornata elettorale e la neo amministrazione Esposto vive ancora l’atmosfera sorniona e festosa del post elezioni”. Una analisi spietata dell’operato della maggioranza che aggiunge benzina al fuoco, già vivissimo, della polemica.