venerdì, Novembre 22, 2024
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Omicidio Saviano, Altieri portò Franco e Domenico all’appuntamento con la morte

Domenico Altieri
Domenico Altieri

SAVIANO- Un delitto maturato per una questione di soldi. Trentamila euro che Eugenio D’Atri, uno dei fermati, doveva secondo gli inquirenti all’agenzia di scommesse di Francesco Tafuro e Domenico Liguori, i due giovani uccisi il 10 febbraio. La soluzione del caso è arrivata una settimana dopo, grazie ad intercettazioni, testimonianze incrociate, immagini. A confermare come andarono le cose quella sera è il primo a parlare, Domenico Altieri, fermato il 19 febbraio.  Convocato davanti gli inquirenti, racconta tutto e circoscrive le sue responsabilità. “Il lunedì prima dell’omicidio- racconta- Eugenio D’Atri venne da me e mi disse che dovevo andare a prendere Francesco Tafuro alla sua agenzia e portarlo da lui che doveva parlargi. Non mi disse di cosa doveva parlare ma mi rifiutai perché non avevo tempo. D’Atri s’arrabbiò e mi picchiò”. Giorni dopo, continua Altieri che insieme a D’Atri e Zucaro è stato poi sottoposto a fermo, D’Atri tornò a casa sua con “Nicola” (quello che poi è stato identificato come Zucaro). “Io accettai e andai a chiamare Francesco, ma lui era impegnato nella chiusura dei conti. Andai a Somma all’agenzia con un sh nero. Io volevo portare Francesco a casa mia, ma D’Atri disse che era pericoloso perché passavano sempre le volanti. Mi disse allora di andare nella stradina dove sono stati ammazzati i due ragazzi. Poiché Francesco non conosceva il posto gli diedi appuntamento in un bar”. In seguito i due ragazzi, con l’auto di Tafuro, una fiat Punto, si fanno trovare all’appuntamento e seguono Altieri fino alla stradina dell’appuntamento, raggiunti poi da D’Atri e Zucaro nella sua auto, prestata per l’occasione. Altieri, così come racconta agli inquirenti, resta all’esterno della stradina ad attendere mentre sente i quattro conversare. Dopo una decina di minuti, gli spari e poi D’Atri e “Nicola” che gli vanno incontro e gli consegnano una busta. “Ma che hai combinato?” gli dice Altieri. “Ma lui non mi ha risposto”. Nei giorni seguenti, sempre stando alle dichiarazioni di Altieri, l’auto che i due presunti killer utilizzarono per raggiungere l’appuntamento fu rottamata e lo stesso D’Atri acquisto una vettura nuova ad Altieri.

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