ROMA- Pensioni di reversibilità addio? Nel nuovo disegno di legge di riordino delle prestazioni assistenziali sono previsti nuovi limiti, molto rigidi, per le vedove cui spetterebbe la pensione del marito deceduto. L’allarme è lanciato dal segretario generale dello Spi- Ggil Ivan Perdetti che mette sotto accusa due disposizioni contenute nel documento, ovvero: qualsiasi trattamento di assistenza sarà legato all’Isee della famiglia e la pensione di reversibilità diverrà una prestazione assistenziale, e non più previdenziale. Quindi la pensione di reversibilità spetterebbe solo a persone nullatenenti, che non hanno nulla o quasi nulla: basta infatti un piccolo risparmio in banca o il fatto di convivere con una persona che ha un reddito anche minimo per perdere il diritto. Una prospettiva che indigna i sindacati e che qualcuno si spinge a definire un “furto legalizzato” visto che la reversibilità si basa su contributi legittimamente versati dalla persona defunta in tutta la sua vita. Non verranno toccate, secondo il testo del ddl, le prestazioni assistenziali già erogate. Ma la polemica è ormai divampata e non si esclude una battaglia in parlamento.