NOLA- Guasti, soppressioni, lavoratori stressati e un aumento del rischio di incidenti ferroviariu gravi. Il 2016 dell’ex Circumvesuviana comincia con le “solite” proteste. Quelle dei pendolari che in un solo giorno prefestivo, lo scorso 5 gennaio, hanno visto diminuire del 30% le corse (sono partiti tra i 47 ed i 52 treni sui 75 promessi dalla dirigenza la scorsa estate). E quelle del personale costretto, stando a quanto descritto dal sindacato Orsa in una nota, “a lavorare in condizioni di stress”, sottoposti alla furia dei viaggiatori ed alle prese con la mancanza di ricambi in caso di guasti alle vetture. “I treni- si legge nella nota- cominciano ad avere preoccupanti guasti dovuti all’usura, data dal loro super impiego, per cui se non si pone immediatamente rimedio, avremo a breve una ulteriore diminuzione degli elettrotreni in circolazione, anche perché si registrano pericolose anomalie al sistema frenante, e questo più che preoccupare, dovrebbe allarmare un management troppo occupato in chissà quali altre faccende per poter pensare che questa è un’azienda di trasporto che deve garantire un servizio efficiente e non fare operazioni di facciata, ma azioni finalmente concrete. L’usura comporta anche un altro tipo di pericolo, quello della sicurezza dei viaggiatori trasportati, la rete ferroviaria è praticamente senza manutenzione, i vari problemi non vengono risolti, perché tale attività , tutta data in gestione ad una ditta esterna, non viene effettuata perché questa, vantando dei crediti, non intende riprendere a lavorare se non incassa quanto dovuto, per cui se qualche binario ha problemi, si interviene per tamponare “alla meglio” col personale interno e poi si impone “sine die” un rallentamento ai treni sul posto in questione e si rimanda il problema a data da destinarsi scaricando, come al solito, inadempienze e incapacità gestionali sui lavoratori e sugli utenti”.