NOLA – Torna il “Pranzo dell’amicizia”. La Comunità di Sant’Egidio di Nola per il secondo anno consecutivo organizza la mensa dell’epifania, un pranzo per duecento invitati tra anziani, clochard, profughi e nuovi poveri ai quali l’associazione apre le porte per chiudere le festività natalizie nel segno della solidarietà. Il banchetto si terrà il 6 gennaio alle 12 presso il Complesso monastico di Santa Chiara a Nola e sarà un bel momento di condivisione e dialogo tra la parte fortunata della città e quella che vive momenti di sfortuna, povertà e bisogno. Per la Comunità di Sant’Egidio di Nola, che il prossimo 17 gennaio spegnerà la sua seconda candelina, sarà anche un momento per tracciare il bilancio della propria opera sul territorio. Un’opera silenziosa ma concreta. I volontari sono da due anni impegnati in tante attività benefiche come la distribuzione, tutti i venerdì alle 19 in piazza Giordano Bruno, della cena alle persone bisognose. Nell’ultimo anno hanno poi preso a cuore storie singole ma rappresentative dell’emergenza povertà vissuta anche a Nola, come quella del senza tetto ceco Vaclav, pestato a sangue da sette ragazzi nolani lo scorso marzo e divenuto simbolo della barbarie e dell’indifferenza verso questi fantasmi che si aggirano tra le nostre città, e la clochard bulgara Marcela, ‘scoperta’ al freddo e nella solitudine a dormire in una piazza di Nola. “Sul percorso che Nostro Signore ci ha indicato- spiega il responsabile della Comunità Francesco Cassese- abbiamo avuto numerosi aiuti, innanzitutto dalla Caritas e il sostegno di associazioni sociali, culturali e da professionisti quali medici, avvocati e assistenti sociali. La nostra comunità ha fatto proprio e cerca di realizzare il pensiero di Papa Francesco: “Ognuno cerca la propria salvezza, non la salvezza di tutti, la salvezza del popolo”. Eppure “Gesù ha salvato ognuno, ma in un popolo, in una Chiesa” . Per noi ora più di prima sarà l’anno all’insegna della Preghiera, dei Poveri e della Pace”.