Torna in libreria Mein Kampf di Adolf Hitler. Dal primo gennaio dopo la scadenza dei diritti, a 70 anni dalla morte del fuhrer. Da gennaio, per la prima volta dopo la fine della Seconda guerra mondiale, torneranno a circolare le copie del ‘Mein Kampf’. Saranno solo 4000, al prezzo non proprio economico di 59 euro, corredate da 3500 note preparate da un pool di illustri storici che serviranno a contestualizzare le tesi contenute nel volume. E, assicurano gli addetti dell’istituto di storia contemporanea di Monaco (Ifz), “distruggeranno il mito che circonda il manifesto hitleriano”. Sono passati ormai 70 anni dalla morte del dittatore, suicidatosi nel suo bunker di Berlino mentre la citta’ veniva invasa dalle truppe sovietiche. E il 31 dicembre 2015 scadranno anche i diritti d’autore, che dopo la guerra gli Alleati avevano ceduto al Land della Baviera. Per 70 lunghi anni la Baviera aveva negato le autorizzazioni alla pubblicazione e il libro, che sotto il nazismo era stato un best seller presente in ogni scaffale tedesco, era diventato di fatto introvabile in tutta la Germania. Hitler scrisse il ‘Mein Kampf’ (La mia battaglia) nel 1924, durante i 9 mesi di carcere comminatigli per il fallito colpo di Stato a Monaco dell’anno prima. Venne dato alle stampe in pochi esemplari nel 1925 per la Franz Eher Nachf Verlag di Monaco e non ebbe un grande successo prima dell’ascesa di Hitler al potere. Poi vendette oltre 10 milioni di copie e frutto’ al suo autore, grazie anche all’esenzione dalle tasse assicuratagli dal ministero delle Finanze bavarese di quei tempi, la ristrutturazione milionaria della lussuosa residenza estiva sull’Obersalzberg, da dove Hitler manovrava nei lunghi ritiri estivi le fila della sua politica estera.
‘Il Mein Kampf nelle scuole tedesche’, ebrei contrari – Il nuovo “Mein Kampf” commentato non e’ ancora uscito in libreria ma in Germania gia’ scoppia la prima polemica. Vede di fronte l’associazione degli insegnanti tedeschi e la comunita’ ebraica e verte sull’ipotesi che il libro di Adolf Hitler, nell’edizione blindata da migliaia di note critiche, venga utilizzata nelle scuole superiori tedesche per ‘vaccinare’ i giovani di oggi contro il virus dell’estremismo politico. Gli insegnanti si sono detti favorevoli, la comunita’ ebraica e’ fortemente contraria. Il presidente dell’Associazione degli insegnanti tedeschi, Josef Kraus, ritiene che stralci del testo starebbero bene nelle lezioni di storia delle scuole superiori, per studenti oltre i 16 anni, e lo ha detto all’Handelsblatt: “La Conferenza dei ministri della Cultura dei Laender dovrebbe prendere posizione su come rapportarsi con questo testo traboccante d’odio”, ha sostenuto Kraus, “e un’edizione commentata scientificamente potrebbe essere un utile contributo all’immunizzazione dei giovani contro l’estremismo politico”. E ha concluso: “Le scuole non possono semplicemente ignorare il Mein Kampf”. Un’ipotesi che invece fa venire i brividi alla comunita’ ebraica. Charlotte Knobloch, ex presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania e oggi presidente della Comunita’ israelitica di Monaco e Alta Baviera, ha ribattuto sempre allo stesso quotidiano finanziario che e’ “irresponsabile utilizzare proprio il libro profondamente antisemita”. Per Knobloch, le scuole tedesche trattano ancora in maniera superficiale – “come se fosse un figlio della serva” – “l’ebraismo, i temi e le personalita’ ebree che hanno segnato in maniera determinante la Germania fino al 1933”. Poi l’ultima stoccata: la rielaborazione dell’olocausto e del nazismo mirata a rendere gli alunni “persone consapevoli della storia e delle proprie responsabilita’, animandoli alla difesa di valori di liberta’ e democrazia e’ ben pensabile e auspicabile anche senza la lettura del Mein Kampf”. Nel dibattito sono intervenuti anche i partiti. L’Spd si e’ schierata sul versante degli insegnanti: “Mein Kampf e’ un testo spaventoso e mostruoso”, ha detto Ernst Dieter Rossmann, esperto Spd di politiche educative, “smascherarne i contenuti antisemiti e’ il compito di insegnanti qualificati”. Piu’ scettici i Verdi, che con il deputato Volker Beck vedono piu’ pericolosi i testi populisti di scrittori contemporanei, “assai piu’ accessibili ai giovani rispetto alla spazzatura di Hitler”. Beck ha affermato: ” su questi testi che la scuola dovrebbe trovare il modo di dibattere attraverso insegnanti qualificati”. (ansa)