Allarme tra gommisti e operatori del settore che non ottengono il ritiro degli Pneumatici Fuori Uso (Pfu) poiché molti consorzi hanno raggiunto gli obiettivi di raccolta al 100% e non sono più tenuti a effettuare ritiri per l’anno in corso. Così il consorzio EcoTyre in una nota, sottolineando che “come già accaduto negli anni precedenti anche l’ultimo trimestre 2015 è caratterizzato da questo fenomeno preoccupante”, causato anche “dal traffico di pneumatici venduti in nero”, e annunciando la decisione di destinare “un extra-budget per far fronte a un problema che riguarda tutto il settore”. Già a novembre, prosegue EcoTyre, il consorzio ha raccolto 50.000 pneumatici oltre a quelli previsti; per dicembre ha deciso di raddoppiare e ha già messo in programma ritiri aggiuntivi per un quantitativo di PFU pari a 100.000 pezzi in un mese”. “Si tratta di un contributo volontario e gratuito che abbiamo deciso di dare al nostro settore – spiega Enrico Ambrogio, presidente di EcoTyre – per dare soluzioni immediate a gommisti e operatori del ricambio che lavorano in modo onesto per immettere questi rifiuti sulla strada del corretto recupero”. “Se per ogni pneumatico immesso regolarmente sul mercato – spiega – si paga un contributo e per ogni pneumatico immesso viene recuperato un Pfu è evidente che a fine anno non dovrebbe esistere un eccesso di Pfu non raccolti. Se tale situazione si verifica vuol dire che sul mercato entrano pneumatici da flussi irregolari o di mercato nero per i quali non è stato pagato il contributo e che quindi risultano invisibili”. “Ci auguriamo – conclude – che le autorità competenti approfondiscano questa anomalia”, per esempio “utile, l’interrogazione parlamentare n.4-11345, rivolta dal Presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, al ministro dell’Ambiente”. (ansa)