SAN GENNARO VESUVIANO – Stipati in appartamenti piccoli, fatiscenti e poco salutari. Settantaquattro cittadini bengalesi abitavano in 6 appartamenti fatiscenti privi dei requisiti minimi di salubrità (un numero spropositato rispetto alle dimensioni degli immobili). Le unità abitative erano “regolarmente” date in affitto ad alcuni stranieri in regola con le norme sull’immigrazione. Ma questi “condividevano” le case affittate a loro nome con altri connazionali (tra i quali ben 39 clandestini). L’hanno scoperto a San Gennaro Vesuviano i carabinieri della locale stazione nel corso di servizi effettuati per contrastare il favoreggiamento della immigrazione clandestina e perseguire le azioni di coloro i quali senza alcuno scrupolo approfittano dello stato di difficoltà in cui vivono i clandestini, costringendoli a condizioni di vita o di lavoro estremamente precarie. La proprietaria degli immobili e suo padre sono stati denunciati: si tratta di un pensionato 63enne e di sua figlia 43enne, entrambi della zona, che sebbene a conoscenza della situazione di degrado e illegalità, per fini di lucro avevano consentito l’utilizzo degli edifici in via Nuova Nola favorendo la permanenza illegale dei clandestini sul territorio italiano. I militari hanno richiesto al sindaco l’emissione di una ordinanza di sgombero per ragioni di igiene e sanità. Nel medesimo stabile, al piano seminterrato, c’erano attivi due opifici tessili. I titolari, anch’essi bengalesi, sono stati denunciati per furto di energia elettrica essendosi allacciati abusivamente alla rete pubblica di distribuzione.