AVELLA (Bianca Bianco Il Mattino) – Si è chiuso alle spalle la porta dello studio medico per sprofondare in una notte da incubo. Rapinato e malmenato, ha sparato ad uno dei suoi aguzzini nell’estremo tentativo di salvarsi dalla loro aggressione. Giovanni Messina, nutrizionista e biologo molecolare trentottenne, l’altra sera ha ripetuto gesti e abitudini di ogni giovedì, la giornata che dedica solitamente alle visite. Si è occupato dei suoi numerosi pazienti nell’ufficio di via Roma, strada centrale a due passi dal Comune di Avella, intorno alle 23 ha raccolto le sue cose, serrato l’ingresso e raggiunto l’auto parcheggiata poco distante. Indosso aveva cinquecento euro, l’incasso delle visite mediche appena concluse. Un giovedì come tanti, per questo giovane professionista originario di Acerra ma ormai di casa nel Baianese. Sulla sua strada però ha incontrato due rapinatori, persone che Messina non conosceva se non forse di vista, e che ne hanno studiato gli spostamenti per decidere poi di aggredirlo e sottrargli il denaro. Il loro raid si è risolto però nel sangue. Messina non ha fatto in tempo ad entrare in auto che è stato assalito dai due uomini con il volto coperto da passamontagna che impugnavano un’arma giocattolo. Un tentativo di rapina consumatosi in pochissimi minuti. I due malviventi, entrambi di Avella, uno di loro residente a pochi passi dall’ambulatorio della sua vittima, lo hanno strattonato e gli hanno sottratto il denaro: quando il medico ha opposto resistenza lo hanno colpito alla testa con il calcio della pistola. E’ stato allora che il professionista ha impugnato una pistola semi automatica che portava con sé perché già vittima in altre occasioni di rapine. Un’arma legalmente detenuta, hanno poi accertato i carabinieri, con cui ha esploso quattro colpi contro i banditi ferendone uno alla gamba ed alla spalla. A restare ferito è stato G.O., 35enne che si è poi fatto trasportare all’ospedale di Nola da un parente per farsi medicare. Ad arrivare a lui sono stati i carabinieri che hanno seguito le numerose tracce lasciate dai rapinatori. Una pattuglia dell’aliquota radiomobile della compagnia di Baiano è arrivata sul posto pochi minuti dopo l’esplosione degli spari e dopo avere soccorso Messina e ascoltato il suo racconto, reso mentre era ancora sotto choc, hanno repertato il passamontagna sporco di sangue abbandonato dal rapinatore ed una pistola giocattolo priva del tappo rosso, quella utilizzata per spaventare il nutrizionista. Dopo una serie di verifiche sono giunti a G.O. che era stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Nola e lo hanno arrestato. Da ieri è piantonato in una delle camere del nosocomio nolano. Il suo complice, P.P. di 37 anni, è stato rintracciato nella sua abitazione ed è stato denunciato. Entrambi sono accusati di rapina a mano armata. Il professionista è stato medicato per le ferite rimediate alla testa ed ascoltato dai carabinieri. Secondo quanto emerso, aveva con sé l’arma, una semiautomatica denunciata regolarmente, perché in altre occasioni aveva subito raid, ma tutti in provincia di Napoli e non nel Baianese, e voleva tutelarsi visto che faceva ogni settimana la spola tra Acerra, città in cui risiede e dove ha un altro studio, ed Avella dove da diversi anni ha aperto il suo secondo ambulatorio. Dal suo racconto è emerso che non conosceva i suoi aggressori, ma ha potuto riconoscere ed identificare quello cui ha poi sparato perché si è tolto il passamontagna mostrandosi in volto. Un gesto che è stato fatale per il 35enne arrestato, come la decisione di farsi portare in ospedale, ma è stato utilissimo agli inquirenti per incastrarlo.