NAPOLI – In due, a bordo di uno scooter, affiancano un altro scooter. Puntano una pistola contro il centauro, gli dicono di consegnargli il suo mezzo. Lui consegna tutto poi reagisce sparando alcuni colpi di arma da fuoco. Ennesimo ‘fatto’ di sangue nel Napoletano dove a sparare è un poliziotto che aveva da poco terminato di lavorare e dove a restare ferito, alle gambe e al gluteo, è un 17enne. I carabinieri, ora, cercano il complice. Ma intanto la dinamica sembra essere chiara. Mentre il poliziotto segnalava alla sua centrale operativa di aver subito la rapina e di aver sparato alcuni colpi di arma da fuoco, ai carabinieri è arrivata la segnalazione che un 17enne era stato trovato ferito in una traversa di Mugnano, comune alle porte di Napoli. Tempo pochi minuti e i due fatti sono stati messi in relazione. E così si è capito che il 17enne ferito era il rapinatore del poliziotto. É stato il minorenne a scappare nella traversa di Mugnano e a chiedere aiuto. Era a bordo di uno scooter con due targhe, una risultata appartenente ad un mezzo rubato; il suo complice è fuggito, invece, a bordo dello scooter dell’agente. Al momento alcun dettaglio è stato fornito dal minorenne che è ricoverato all’ospedale di Giugliano non in pericolo di vita. Intanto, proprio nel giorno in cui il ministro dell’Interno, al termine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicato a Napoli, ha reso noto un piano in cinque punti che prevede, tra l’altro, più impianti di videosorveglianza e 200 agenti di rinforzo, si continua a sparare. Il tutto, pochi giorni dopo il ferimento, grave, di un poliziotto impegnato in un’operazione antiracket a Napoli. Dura l’accusa del sindacato di polizia Coisp, del quale il poliziotto che ha sparato è un dirigente. “Ha saputo gestire adeguatamente la situazione e al collega, molto attivo anche nel sociale, va tutta la mia solidarietà – scrive il segretario generale regionale, Giuseppe Raimondi – A Napoli si è registrato l’ennesimo episodio di violenza nel corso del quale due banditi armati di pistole non hanno esitato a rapinare un uomo del suo motociclo; solo che questa volta l’inerme cittadino era un tutore dell’ordine, un poliziotto esperto con il quale ne è scaturito uno scontro a fuoco”.
“Il momento delle passerelle e dei comizi è finito, occorre passare ai fatti prima di raggiungere il punto di non ritorno. A Napoli, e mi dispiace usare termini tanto forti, siamo in guerra – conclude il sindacato – e per tale motivo occorrono subito leggi straordinarie e certezza della pena”. (ANSA)