sabato, Dicembre 21, 2024
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Camorra, rapporto Dia: ecco tutti i clan di Napoli, quartiere per quartiere

NAPOLI (Bianca Bianco) –  Una città di mille colori e… 50 clan. Napoli da sempre è una metropoli spartita da miriadi di famiglie e gruppi organizzati della malavita, ed oggi più che mai, dopo il tramonto di alcuni clan storici e la polverizzazione dei sodalizi criminali locali, la sua mappa si presenta in continua evoluzione, frammentata e soprattutto macchiata di sangue. I vecchi capiclan (alcuni in carcere, altri collaboratori di giustizia) sono stati progressivamente scalzati da ex affiliati con fame di ascesa sociale ed economica che sono riusciti a formare nuovi gruppi agguerriti e spietati, capaci di violenze efferate e di arruolare ragazzini pur di spargere il terrore e dominare. Sono almeno cinquanta, solo entro i confini della città, senza contare la provincia, i gruppi o le famiglie che gestiscono gli affari sporchi. In primis lo spaccio di droga, spostatosi da Secondigliano e Scampia (ormai troppo sottoposte ai controlli di polizia e carabinieri) alla zona est. La rotta dello spaccio si segue del resto agevolmente: laddove aumentano ferimenti, omicidi, gambizzazioni, raid armati significa che l’interesse economico è più forte. Ed interesse economico per la camorra napoletana è la droga, che qui ha il suo snodo principale verso i mercati europei. A tracciare la nuova geografia camorrista è la Direzione distrettuale antimafia nel suo ultimo dossier relativo al secondo semestre del 2014. E’ la Dia a rendere il nuovo volto della “cosa nostra” napoletana: sempre più giovane e spietata, sempre in evoluzione ed assetata di ricchezza e sempre meno legata ai ‘padrini’, sostituiti da nuove leve e da un esercito di soldati bambini da far paura.

AREA CENTRALE– Parliamo del centro urbano, di quartieri come l’Avvocata, il Vasto, Vicaria e Mercato, Poggioreale fino a Chiaia e Posillipo. Qui sono presenti nuovi gruppi che hanno a poco a poco scalzato il clan Mazzarella (decimato da arresti) e si sono infiltrati nel territorio. Accanto a questi gruppi organizzati, si affiancano gruppi di cani sciolti che operano usando una violenza “non proporzionata rispetto agli obiettivi in gioco” e che si fanno spalleggiare dalle baby gang, sempre più coinvolte e temerarie. Un quadro simile giustifica l’aumento esponenziale di omicidi e tentati omicidi da parte di chi vuole il completo dominio sulla zona per imporre totalmente la propria pressione estorsiva. Nel dettaglio, ogni area o quartiere ha un suo clan o gruppo o famiglia di riferimento. FORCELLA– Qui, nel cuore della vecchia Napoli, si fanno strada i giovani del clan Giuliano che hanno sfrattato i Mozzarella con il supporto dei Rinaldi del rione Villa. I Giuliano hanno intrecciato alleanze anche con i giovani delle famiglie Stolder, Ferraiolo, Brunetti, Sibillo. Non sembra esserci opposizione alla loro egemonia. FERROVIA- POGGIOREALE- VICARIA- MERCATO- SAN LORENZO- VAStO: è il feudo del clan Contini QUARTIERI SPAGNOLI- I gruppi egemoni sono i Mariano (alleati con la famiglia Elia del Pallonetto, coi Lepre del Cavone ei Pesce di Pianura), i Ricci, gli Esposito e i Saltamacchia. Questi ultimi due sono storici antagonisti dei Mariano. MATERDEI- Le famiglie Tolomelli e Vastarella si contrappongono al Misso, clan del Rione Sanità che sta perdendo potere a causa di arresti e pentiti. Oggi al RIONE SANITA’ è guerra per accaparrarsi il territorio tra i Lo Russo ed i Bavarese/Sequino, che dei Misso erano una frangia. POGGIOREALE– Scompare il clan Sarno, ormai annientato da arresti, sequestri e collaboratori di giustizia ed a farsi la guerra sono i suoi ex affiliati. CHIAIA– Qui predominano i clan Piccirillo e Strazzullo con droga ed estorsioni.

AREA NORD– Si tratta della zona che comprende il Vomero, l’Arenella, Secondigliano, Scampia, San Pietro a Paterno, Miano, Piscinola e Chiaiano. In quest’area restano preponderanti gli interessi dei clan Licciardi, Lo Russo e Di Lauro, grazie alla fidelizzazione di gruppi minori che restano affiliati anche dopo arresti o latitanze dei capi. Rispetto ad alcuni anni fa, il traffico di droga che prima era il principale business in questa parte di Napoli, si sta spostando verso Est lasciando una lunga scia di sangue. Anche qui, le famiglie ed i gruppi che si spartiscono il territorio sono diverse VOMERO/ARENELLA: prevale il gruppo Cimmino che arriva fino al Rione Alto, un tempo ‘casa’ del gruppo Caiazzo oggi in difficoltà. SECONDIGLIANO/SCAMPIA– Da sempre zone di spaccio, vivono ancora la contrapposizione tra clan Di Lauro e gli Scissionisti degli Amato Pagano che nei primi anni del Duemila ha lasciato morti e feriti sul campo dopo una atroce faida. Gli Amato- Pagano però oggi operano soprattutto nell’hinterland Nord (Arzano, Marano, Mugnano, Melito) RIONE BERLINGIERI– E’ il feudo dei Vanella- Grassi SAN PIETRO A PATIERNO e CASAVATORE- ancora attivo e forte il clan Ferone SCAMPIA (zona dei 7 palazzi, delle Case dei puffi, dello Chalet Bakù): il territorio è spartito dai clan Abete, Abbinante, Notturno ed Aprea ma i Licciardi continuano ad esercitare una fortissima influenza. Dopo l’arresto del capoclan, le sue sorti sono gestite dalla moglie e da un nipote di recente scarcerato. MIANO è il regno dei Lo Russo

AREA EST- Da San Giovanni a Peduccio, passando per Ponticelli e Barra: in questa zona si è spostato lo spaccio di droga ed oggi costituisce lo snodo dei flussi. Questo ha determinato il riacuirsi delle guerre tra clan, con conseguenti fatti di sangue e soprattutto scorribande di giovanissimi in moto che agiscono come una falange armata: tutti sugli scooter e coi volti travisati dai caschi, fanno irruzione nei quartieri incuranti della presenza di passanti e con le loro scorribande cercano di intimidire i gruppi rivali. PONTICELLI- E’ qui la piazza più fiorente per il mercato della droga, ed è qui che i De Micco hanno soppiantato il clan Sarno SAN GIOVANNI A TEDUCCIO– I Rinaldi scalzano i Mazzarella e si contrappongono ai D’Amico BARRA– avanza il gruppo Amodio- Abrunzo che va a soppiantare il clan Cuccaro ormai in declino.

AREA OVEST- E’ la zona che da Fuorigrotta va a Soccavo che comprende anche Bagnoli, Pianura e Rione Traiano. Secondo la direzione investigativa antimafia è forse quella più instabile dal punto di vista degli equilibri di camorra: quella in cui la violenza è lo strumento per affermare il predominio. RIONE TRAIANO– Diventato anch’esso snodo del narcotraffico, assiste alle tensioni tra le famiglie Tommaselli, Vigilia, Ruccinelli e Ivone PIANURA– qui si spartiscono il territorio clan Lago e Marfella e avanzano le violenze dei giovanissimi dei clan SOCCAVO- E’ il feudo dei Grimaldi, come FUORIGROTTA lo è dei Zazo mentre BAGNOLI assiste alla faida tra D’Ausilio ed Esposito ed all’emergere della Nuova mafia flegrea

 

 

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