NOLA- Pericolo inondazioni e inquinamento dell’aria: il Nolano è a rischio. Lo certifica l’Ispra e lo sottolinea Libera area nolana che interviene con una riflessione relativa ai dati ambientali prodotti dal rapporto annuale dell’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale reso pubblico nel mese di agosto. “La ricerca dell’Ispra- si legge nella nota- ha evidenziato dei dati particolarmente gravi e lampanti: i cittadini che vivono con alle spalle un pericolo costante di poter subire da un momento all’altro un’alluvione oppure un’inondazione sono ben 8 milioni e 600 mila. Solamente durante l’anno scorso sono stati 211 gli eventi importanti legati al dissesto idrogeologico che hanno portato alla morte di 14 persone. Non solo, visto che i dati raccolti da Ispra sottolineano anche come sul “capo” di sette mila scuole ed oltre 28500 siti archeologici ci sia il forte pericolo di frane”.
“Ciò che emerge con maggiore evidenza da questa ricerca è il dato che si riferisce alla qualità dell’aria: infatti, nel 50% delle città che sono state oggetto di analisi la soglia giornaliera del PM10 (polveri sottili ndr) è stata oltrepassata. La registrazione dei valori più alti è avvenuta nella zona padana e in diverse città del Italia centrale e meridionale, isole comprese. Aumenta anche l’inquinamento atmosferico e i suoi effetti negativi sul clima”.
L’associazione Libera – Presidio area Nolana “Giuseppina Guerriero” ha dunque lanciato un appello alle Amministrazioni dell’agro nolano affinché approntino uno sforzo di cooperazione per predisporre degli strumenti di organizzazione e tutela della nostra area.
“ L’Ispra, nell’ultima relazione, ha sottolineato, tra le tante, due problematiche che attanagliano purtroppo anche la nostra area : la qualità dell’aria ed il pericolo di alluvioni. La prima è stata attenzionata nel 2015 grazie alla presenza di un’unica centralina della qualità dell’aria ubicata a San Vitaliano che da gennaio 2015 ha prodotto una serie di dati negativi. Dall’altra , sorvolando sugli allagamenti che ogni anno si registrano nella nostra area, non possiamo non ricordare la tragedia del 5 maggio del 1998, giorno in cui ci fu l’ alluvione di Sarno, Siano, Bracigliano e Quindici. Enormi colate di fango che si riversarono sulle abitazioni sottostanti e che causarono la morte di 159 conterranei”.