BAIANO-(Bianca Bianco- Il Mattino) Grembiulini bianchi bagnati di lacrime. E la paura di tornare in classe, i pianti a dirotto, i racconti di quelle punizioni esemplari. Troppo esemplari per bimbi di soli tre anni. I piccoli alunni di una sezione della scuola per l’infanzia “Giovanni XXIII” di Baiano per un anno avrebbero subito maltrattamenti dalla loro maestra, una cinquantenne residente a Sperone raggiunta ieri da un provvedimento di obbligo di dimora e sospesa dall’esercizio della professione per 12 mesi. La maestra, in servizio a Baiano da tre anni, deve rispondere di accuse pesanti. La donna avrebbe sottoposto i bimbi della sua classe a tirate di capelli, scappellotti, umiliazioni verbali imponendo secondo gli inquirenti un vero e proprio regime del terrore. A raccontare ai carabinieri quello che accadeva tra banchetti, giochi e disegni sono stati i genitori degli alunni, ma a suffragare le testimonianze di mamme e papà in ambasce sono arrivate le immagini delle telecamere fatte installare dai militari della Compagnia di Baiano, coordinati dal capitano Ianniello, per circa tre mesi. Occhi di vetro fissi sulla maestra che, stando a chi ha visto quelle immagini, si lasciava andare ad atteggiamenti dispotici quando era sola e non in compagnia delle colleghe. I due episodi considerati più gravi dalla Procura di Avellino, però, non sono stati documentati dalle immagini ma dai racconti dei bimbi poi verbalizzati dai genitori. In un caso, la maestra avrebbe messo un fazzoletto di carta in bocca ad un bambino per ‘insegnargli’ a non addentare oggetti raccolti in classe. Nell’altro, una bimba sarebbe stata trascinata a terra per i piedi perché non voleva indossare il grembiule. Racconti che hanno scioccato i genitori che da un anno avevano contattato il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo, Felice Colucci, e che si erano poi recati anche ad un incontro con l’insegnante per lamentarsi ottenendo solo, secondo la denuncia dei presenti, minacce di ritorsione verso i figli se non avessero ritrattato. Anche il preside Colucci aveva tentato di far cambiare atteggiamento alla donna: “Prima verbalmente- racconta- chiedendole di essere amorevole e non aggressiva. Poi con un procedimento disciplinare”. Alla censura, notificata a febbraio, la maestra indagata ha risposto denunciando Colucci per mobbing (l’udienza si terrà il 30 settembre). La puericultrice non ha mai ammesso di avere avuto comportamenti sopra le righe e troppo punitivi. Eppure da un anno il preside raccoglieva i reclami dei familiari dei bambini: “Siamo stati da subito al fianco delle famiglie- afferma -, e ho cercato in diverse occasioni di intervenire direttamente con la maestra. Ringrazio i carabinieri e la procura per il grande lavoro fatto, mi preme però sottolineare che la nostra è una scuola all’avanguardia e attenta alle esigenze dei piccoli. Il lavoro che facciamo con i nostri 1074 iscritti, il 40% dei quali non risiede a Baiano, non sarà macchiato da questa triste vicenda”.