Esiste un nuovo tipo di danno esistenziale: è l’ansia da lavavetri. E potrà essere risarcito su decisione del tribunale amministrativo. Lo ha stabilitò la Cassazione con sentenza numero 13568 con cui ha affermati che l’ansia e il disagio che possono derivare agli automobilisti dalla presenza dei lavavetri ai semafori potrebbero scontrarsi con un interesse legittimo all’adozione da parte dei Comuni di provvedimenti contingibili e urgenti che tutelino l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana.
Tutto è cominciato dal questione sollevata da un automobilista di Udine dinanzi il giudice di pacve; l’automobilista riteneva che i lavavetri siano pericoli ed insidie che compromettono sicurezza e fluidità del traffico. Per la Cassazione, il Comune non ha obbligo di ‘pulire le strade’ ma di ostacolare la presenza dei lavavetri mediante apposite misure. A stabilire i danni deriventi dall’ansia dei lavavetri deve essere però il tar.
