BAIANO (Bianca Bianco Il Mattino) – “Sono giorni di fuoco per la A16”. Il pompiere del distaccamento di Avellino lo dice quasi sconsolato. In tre giorni è dovuto intervenire per quattro volte sullo stesso tratto, tra Tufino, Baiano e Monteforte. L’ultima ieri intorno alle 14 quando un autocarro che viaggiava verso Avellino è stato avvolto dalle fiamme, per una di quelle assurde coincidenze della cronaca, al chilometro 25, quello in cui il giorno prima due squadre di caschi rossi avevano dovuto rimuovere il corpo di un 67enne dall’auto sfracellata contro il jearsy. Sembra diventato il triangolo delle Bermuda delle sventure automobilistiche questo breve rettilineo senza ostacoli in cui ora si chiede e si potrebbe ottenere l’installazione di un tutor che limiti la velocità dei guidatori. Perché è proprio la velocità, oltre che l’imperizia alla guida e le distrazioni come le telefonate al cellulare, la principale imputata per i sinistri che si registrano in questa zona. Sinistri che, se si eccettua la tragedia di Acqualonga coi suoi 40 morti in una sola notte, non hanno picchi rispetto alla media autostradale nazionale. Anzi, gli incidenti (non solo quelli mortali, vengono contati anche gli investimenti di animali) sono anche diminuiti a leggere le statistiche: dai duecento del 2011 ai centoquaranta del 2014 un bel balzo all’indietro. Il puntatore delle tragedie si è impennato solo nell’ultimo mese: in poco più di venti giorni i morti sono stati cinque ed almeno una decina i feriti per piccoli e grandi incidenti o roghi di auto e camion. Un gran lavoro per i 34 agenti della Polizia stradale della Sottosezione Avellino Ovest, diretta dall’ispettore Oreste Bruno, la cui competenza territoriale arriva fino alla vicina Provincia di Napoli, fino a Pomigliano e che, con turni giornalieri e sulle ventiquattro ore, presidiano una arteria che, tranne in alcuni punti difficili come il famigerato viadotto della strage, non presenta particolari criticità se non proprio la mancanza di criticità che spinge chi guida a premere sull’acceleratore. Tra Tufino e Monteforte il limite orario è di 130 chilometri, ma molti lo superano abbondantemente. Alla negligenza ed all’imprudenza che caratterizzano questo tratto, si unisce poi la sfortuna. Almeno una decina gli episodi di auto e camion in fiamme su entrambe le corsie, un costante super lavoro per i vigili del fuoco che ieri hanno spento l’ennesimo rogo di un autocarro. Una operazione quasi di routine per un incidente che non ha causato feriti. Solo tanto spavento e una testimonianza in più del periodo ‘di fuoco’ che sta attraverso la Napoli- Canosa. E in serata è arrivato il secondo incendio – erano circa le 19 – sempre in direzione Canosa, nel territorio del comune di Monteforte Irpino. L’autocarro trasportava materiali edili: è stato spento e poi messo in sicurezza dai vigili del fuoco.